Le pile a combustibile taglieranno le emissioni
nocive e il consumo degli aviogetti
Gli aerei passeggeri sulle piste sono rumorosi e maleodoranti, espellendo circa il 20 per cento di tutte le emissioni aeroportuali. Ciò succede perché gli aviogetti bruciano carburante negli alimentatori ausiliari per generare l’elettricità che mantiene attivi i condizionatori d’aria e le altre apparecchiature. Per fornire solo un esempio, l’alimentatore ausiliario del Boeing 777 produce tanto ossido di azoto, altamente inquinante, quanto 155 Chevrolet Impalas. Ma un nuovo tipo di pile al combustibile, che usano la tecnologia ossido-solido invece della tecnologia a membrana di scambio protonico privilegiata nelle macchine e nella piccola elettronica, potrà fare lo stesso lavoro in modo più pulito, garantendo allo stesso tempo maggiore efficienza durante il volo. Le pile ossido-solido possono usare il carburante aereo come fonte energetica e, anche se sono ancora allo stadio di prototipo di laboratorio, i recenti progressi hanno indotto Boeing, con sede a Chicago, e la NASA a considerarle serie concorrenti per i voli aerei. Se tutto andrà bene, il prossimo anno Boeing inizierà a sviluppare un prototipo di pila al combustibile fissato sulla coda che dovrebbe essere commercializzato in circa 10 anni. «La tecnologia dovrebbe garantire il raddoppio dell’efficienza e l’eliminazione totale delle emissioni a terra che provengono dall’alimentatore ausiliare», afferma Anita Liang, un ingegnere chimico del Glenn Research Center della NASA, a Cleveland, che sta contribuendo allo sviluppo dei dispositivi. L’applicazione di pile al combustibile ossido-solido agli aerei è molto attesa perchè meno carburante alimenta l’aereo, meno potenza è necessaria per decollare e volare. Le pile dovranno anche generare potenza durante il volo, rimpiazzando i sistemi pneumatici che succhiano energia dai motori aerei per alimentare, per esempio, la pressurizzazione della cabina e i sistemi antighiaccio. Inoltre, il velivolo può usufruire dei principali sottoprodotti delle pile a combustibile: acqua e calore. «C’è il potenziale per ricavare da tutto ciò una serie di sinergie», dice Dave Daggett, responsabile della tecnologia per l’energia e le emissioni alla sede di Seattle di Boeing. Ma, malgrado i recenti progressi per inserirli dentro l’aereo, i generatori completi di pile al combustibile dovranno diventare più leggeri, economici e potenti, di circa 450 kilowatts, sufficienti a fornire energia a 20 abitazioni. Liang sostiene comunque di aspettarsi che le ricerche portate avanti dalla NASA – che si basano sul lavoro del Dipartimento dell’Energia statunitense e di aziende come Delphi, General Electric e Siemens Westinghouse Power – raggiungeranno i risultati desiderati in pochi anni. La produzione in massa e il design modulare dovrebbero rendere facilmente accessibili le pile a combustibile. Ancora più avanti, esse potranno alimentare i motori aerei elettrici. Ma al momento, sarebbe sufficiente rendere gli aeroporti più tranquilli e puliti.