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    Variante Omicron: niente panico

    Anche se sono state chiuse le frontiere e imposte delle restrizioni in diversi paesi, non si sa ancora nulla della reale pericolosità di questa variante.

    di Charlotte Jee

    Solo cinque giorni fa, gli scienziati sudafricani hanno informato l’Organizzazione mondiale della sanità di aver identificato una nuova variante del covid-19. Da allora la situazione è degenerata rapidamente. La variante, nota come B.1.1.529, è già stata trovata in molti paesi del mondo. Venerdì è stata designata una variante “preoccupante” dall’OMS, che ha scelto di chiamarla “omicron”, la quindicesima lettera dell’alfabeto greco, seguendo il sistema di denominazione dell’organizzazione.

    I governi stanno reimponendo restrizioni e chiusure alle frontiere, nonché nuove misure per mitigare la diffusione del covid-19 tra le loro popolazioni. I ministri della salute dei paesi del G7 si incontreranno oggi per discutere la loro risposta.  A quanto si sa, i virus mutano continuamente e questo non è motivo di allarme di per sé. Parte del motivo per cui la variante dell’omicron sta preoccupando le persone è il numero alto di mutazioni nella sua proteina spike, circa 30, vale a dire quasi il doppio del numero di delta. Questa proteina è la parte del virus che lo aiuta a entrare nelle cellule umane. Secondo l’OMS, prove preliminari suggeriscono che questa variante comporta un rischio maggiore di contagio.

    E’ importante ricordare che sappiamo ancora molto poco della nuova variante e altre volte il mondo si è preoccupato per varianti che non hanno creato particolari problemi. Le domande cruciali sono se aumenta la trasmissibilità, se peggiora gli esiti di salute (facendo aumentare così i decessi e i ricoveri) e, soprattutto, se erode l’immunità offerta dai vaccini o dalle infezioni precedenti. Non abbiamo ancora risposte certe a nessuna di queste domande, anche se sembra probabile, date le mutazioni, che influenzerà in una certa misura l’efficacia dei vaccini.

    In tal caso, i produttori di vaccini dovranno agire rapidamente per trovare nuove versioni. Fortunatamente, con la tecnologia dell’mRNA è relativamente facile riformulare un vaccino. Il responsabile medico di Moderna, Paul Burton, ha dichiarato domenica alla BBC che la sua azienda potrebbe avere un nuovo booster, uno ottimizzato per gestire l’omicron, pronto per essere lanciato all’inizio del prossimo anno.

    I ricercatori di tutto il mondo sono ora impegnati a raccogliere i dati di cui abbiamo bisogno per capire quanto dovremmo essere preoccupati. Inoltre, non sappiamo esattamente come si sia originata l’omicron. Gli esperti hanno a lungo avvertito che l’accesso irregolare al vaccino globale – il Sud Africa, da dove sembra provenga l’omicron ha un tasso di vaccinazione del 35 per cento – rappresenta un rischio globale perché offre al virus maggiori opportunità di mutare.

    (rp)

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