Gli astronomi hanno attivato il Daniel K. Inouye Solar Telescope dell’isola di Maui e sono riusciti a scattare questa incredibile immagine del sole. Non sarà l’ultima.
di Neel V. Patel
Un gruppo di astronomi ha da poco rilasciato l’immagine a più alta risoluzione del sole mai realizzata. Catturata grazie al telescopio solare Daniel K. Inouye dell’isola di Maui, ci offre una vista senza precedenti della stella a noi più vicina e promette la soluzione di numerosi misteri di vecchia data.
La nuova immagine è una dimostrazione della potenza di cui è capace del telescopio. Mostra una superficie suddivisa in celle delle dimensioni del Texas, simili ai blocchi di terreno spezzati di un deserto. Il plasma trasuda in superficie e si solleva verso l’atmosfera solare prima di affondare nuovamente tra le crepe più scure.
“Siamo riusciti ad osservare da vicino i dettagli più piccoli dell’oggetto più grande del nostro sistema solare”, descrive Thomas Rimmele, direttore del DKIST. La nuova immagine è stata scattata il 10 dicembre, alla prima attivazione del telescopio. Tecnicamente, non è ancora completato, devono ancora essere attivati altri tre strumenti.
Quando in luglio saranno avviate le osservazioni ufficiali, il DKIST, con il suo specchio di quasi 4 metri, sarà il più potente telescopio solare al mondo. Situato sulla cima del monte Haleakalā (la vetta più alta di Maui), il telescopio sarà in grado di osservare strutture sulla superficie del sole non più ampie di 30 chilometri. Questa risoluzione è oltre cinque volte superiore a quella del suo predecessore, il Richard B. Dunn Solar Telescope del New Mexico.
Il DKIST è stato appositamente progettato per effettuare misurazioni precise del campo elettromagnetico del sole attorno all’intera corona della stella (la regione più esterna della sua atmosfera) e dare una risposta a domande come il motivo per cui la corona è più calda della superficie del sole. Gli strumenti ancora inattivi raccoglieranno dati relativi a temperatura, velocità e strutture solari. Manca poco all’inizio di un nuovo ciclo solare, con la promessa di innumerevoli attività da studiare.
L’osservazione del Sole richiede un tipo di telescopio completamente nuovo. Il DKIST vanta uno dei sistemi di ottica adattiva solare più complessi al mondo. Utilizza specchi deformabili per compensare le distorsioni causate dall’atmosfera terrestre. La forma dello specchio si regola 2000 volte al secondo. Fissare il sole riscalda il telescopio a temperature che potrebbero fondere il metallo. Per mantenerlo in fresco, i ricercatori del DKIST hanno a disposizione una piscina di ghiaccio e 12 Km di tubature refrigeranti.
Ci sono ottimi motivi per osservare il Sole da vicino. Quando l’atmosfera solare rilascia ondate di energia magnetica, provoca fenomeni esplosivi come i bagliori solari, che scagliano particelle ultra-energizzate attraverso il sistema solare in ogni direzione, raggiungendo anche la Terra. Questo “clima spaziale” può provocare il caos su strumenti come il GPS e le reti elettriche. Conoscere meglio l’attività solare potrebbe permetterci di prevedere tempeste spaziali pericolose.
La storia del telescopio non è senza polemiche. Haleakala è un importante sito culturale per i nativi hawaiani, che hanno protestato contro la sua costruzione del DKIST nell’estate del 2015. I ricercatori del DKIST hanno affrontato i problemi incontrati in vari modi, come il lancio di un programma da 20 milioni di dollari al Maui College volto ad insegnare le scienze in associazione alla cultura hawaiana e riservando il 2% del tempo di osservazione condotto al telescopio ai nativi hawaiani.
Il DKIST dovrebbe rimanere operativo per almeno quattro cicli solari, pari acirca 44 anni. “Siamo ora allo sprint finale di quella che è stata una lunga maratona”, spiega Rimmele. “Queste prime immagini sono davvero solo all’inizio.”
(lo)