I minirobot di Marc Miskin sono il punto di arrivo di oltre 50 anni di innovazione elettronica e si avvalgono della costruzione di chip di silicio più piccoli della larghezza di un capello umano.
di Jonathan W. Rosen
Marc Miskin ha dato vita a una tecnologia che per decenni è sfuggita ai migliori nanoscienziati del mondo: robot così piccoli da risultare quasi invisibili. La sfida era far muovere questi circuiti, che funzionano come cervelli dei robot: i precedenti approcci per collegarli a un paio di gambe microscopiche richiedevano troppa tensione per funzionare su una scala così piccola.
Grazie alla sua tecnologia, si possono fabbricare gambe da fogli di platino spessi una dozzina di atomi, ricoperti su un lato da uno strato superficiale di titanio. Quando viene attivato con una corrente, generata da celle solari legate al cervello del robot, il platino si piega, facendo avanzare il robot. Il prototipo iniziale di Miskin, che ha sviluppato come ricercatore alla Cornell University, richiede solo un quinto di volt per muoversi e misura solo 40 per 40 micron, più piccolo di molti microrganismi unicellulari. È riconosciuto dal Guinness World Record come il più piccolo robot che abbia mai camminato e se ne possono produrre un milione alla volta su un singolo wafer di 10 centimetri.
Per ora, il robot di Miskin fa poco più che saltellare al microscopio, ma il suo laboratorio all’Università della Pennsylvania, dove è professore di ingegneria elettrica e dei sistemi, sta fabbricando arti per un “bot intelligente” con memoria programmabile, sviluppato con i ricercatori dell’Università del Michigan. A lungo termine, Miskin immagina che minuscoli robot verranno utilizzati per progettare nuovi materiali, liberare i raccolti dai parassiti o persino agire come chirurghi microscopici, programmati per eliminare le cellule tumorali una per una.
Immagine: Marc Miskin. UPENN
(rp)