La blockchain sarebbe stata colpita da un attacco informatico del “51%”.
di Mike Orcutt
Un attacco informatico ai danni della blockchain di Ethereum Classic avrebbe permesso agli hacker di rubare agli utenti criptovalute per un valore di quasi $1,1 milioni, stando a quanto riportato da Coinbase.
Ethereum Classic? Trattasi della blockchain originale di Ethereum. Nel 2016, per contrastare un’altra forma di attacco informatico, gli sviluppatori di Ethereum crearono una nuova versione dello storico transazioni che avrebbe permesso loro di recuperare $50 milioni in criptovalute sottratte da un hacker. Non tutti sarebbero passati a questa nuova versione, però, e gli utenti che hanno continuato a utilizzare la vecchia blockchain compongono la comunità di Ethereum Classic. Rispetto al market cap di Ethereum, pari a $15,5 miliardi, quello di Ethereum Classic si attesta intorno ai $500 milioni. Coinbase ha cominciato a seguire il token di Ethereum Classic nell’agosto 2018.
Le blockchain non sono inviolabili? Non esattamente. Bitcoin, Ethereum, Ethereum Classic ed altre reti di blockchain analoghe sono vulnerabili agli attacchi in cui un “minatore” controlla oltre il 50% della capacità di calcolo della rete. Questa vulnerabilità teorica crea un varco per frodare gli altri utenti facendogli credere di aver ricevuto un pagamento in criptovalute prima di aver creato una versione alternativa della blockchain nella quale la transazione non viene formalizzata; versione che, in seguito, diviene la blockchain autoritaria. È questa la ricostruzione presentata da Coinbase sul caso (vedi “How secure is blockchain, really?”).
E adesso? Coinbase ha sospeso le interazioni con la blockchain corrotta non appena ha rilevato il problema sabato scorso. Anche la piattaforma di scambi Kraken https://status.kraken.com/incidents/n31wl183hqmc ha sospeso le transazioni. Nel frattempo, gli utenti di Ethereum Classic hanno chiesto su Twitter di “incrementare sostanzialmente” la quantità di tempo necessario per confermare nuovi insiemi di transazioni. Probabilmente, siamo solo all’inizio di questa vicenda.
(MO)