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    Presunti accordi tra grandi aziende di auto per limitare la concorrenza

    Le autorità antitrust americane stanno valutando il comportamento di quattro grandi aziende automobilistiche che hanno stretto accordi con la California per costruire veicoli più efficienti dal punto di vista del consumo di carburante.

    di James Temple

    In effetti sembra un controsenso. A luglio, la California ha comunicato che avrebbe permesso a BMW, Ford, Honda e Volkswagen di continuare a vendere i loro veicoli nello stato se avessero aumentato portato il consumo medio di carburante a 50 miglia per gallone entro il 2026. 

    Secondo il “Wall Street Journal”, che per primo ha diffuso la notizia, il Dipartimento di Giustizia americano vuole sapere se questo accordo “limita artificialmente i tipi di auto e camion che le aziende automobilistiche offrono ai consumatori”.

    Si tratta di un comportamento anticoncorrenziale? A parere di David Hart, professore di politica della scienza alla George Mason University, non è così. L’intento delle leggi antitrust è prevenire monopoli e cartelli, non bloccare le normative che potrebbero favorire l’innovazione e ridurre le emissioni climatiche.

    Come ha sottolineato l’esperto di diritto di Stanford, Michael Wara, su Twitter, una seria indagine antitrust presuppone che il rispetto di standard ambientali più severi possa dare alle aziende un vantaggio.

    Eppure, fa notare Wara, lo stesso presidente Trump ha definito gli standard per il risparmio di carburante “regolamenti che uccidono l’industria”.

    In realtà l’amministrazione Trump sta cercando di ripristinare gli standard dell’era Obama e mantenere il consumo medio di carburante a 37 miglia al gallone e vuole anche ridurre la possibilità della California di stabilire regole per il consumo di carburante, che possano modificare gli standard in tutto il settore e obbligare le aziende automobilistiche a produrre auto diverse per i differenti mercati.

    Niente di tutto ciò dovrebbe essere oggetto di un’indagine antitrust. Una serie di norme in vigore da decenni proteggono l’indipendenza delle autorità antitrust e il Dipartimento di Giustizia non prende ordini diretti dal presidente. Una fonte ha comunque riferito al “Wall Street Journal” che il Dipartimento di Giustizia “agisce in autonomia, senza prendere ordini dalla Casa Bianca”.

    Hart ha dichiarato a “MIT Technology Review” di non sapere per certo che gli obiettivi politici della Casa Bianca hanno indirizzato la decisione di indagare, “ma è difficile vedere un’altra possibile interpretazione”.

    Foto: Prototipo F-150 elettrico di Ford. Per gentile concessione di Ford

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