L’esercizio fisico ha un effetto positivo sui neuroni. Migliora la memoria, favorisce le funzioni cognitive e previene le malattie come l’Alzheimer.
di MIT Technology Review Italia
L’età media della popolazione globale sta aumentando rapidamente. Secondo le previsioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, entro il 2030, un individuo su seinel mondo avrà 60 anni o più, grazie ad aspettative di vita più lunghe ed un rallentamento nel ricambio generazionale. Non sorprende dunque che un recente studio pubblicato su The Lancet, pronostichi per il 2050 un numero di casi di demenza triplicato rispetto al 2019.
Al di là di numeri e statistiche, la popolazione che invecchia è composta di individui, cittadini di tutto il mondo che si domandano come allontanare il rischio di sviluppare in futuro una forma di demenza. Per decenni, i consigli su come mantenere il cervello ‘allenato e agile‘, hanno invitato gli anziani del futuro ad applicarsi allo studio della musica o di una seconda lingua, a sfidare le proprie capacità intellettive con puzzle di logica e matematica o mantenere una dieta sana.
Ora, una nuova ricerca della University of California – San Francisco, sostiene invece l’importanza dell’esercizio fisico. Pubblicato da Alzheimer’s & Dementia, lo studio rivela che il cervello degli individui anziani impegnati in regolare attività fisica, presenta una più ricca varietà di quelle proteine che facilitano lo scambio di informazioni tra i neuroni, indispensabile alla salute cognitiva.
“Mantenere l’integrità di queste connessioni tra i neuroni può essere vitale per combattere la demenza, dal momento che le sinapsi sono il luogo in cui avviene la cognizione”, ha dichiarato Kaitlin Casaletto, professoressa di Neurologia e autrice principale dello studio. “Il nostro studio è il primo ad essere stato condotto su dati raccolti da esseri umani per dimostrare come la regolazione delle proteine sinaptiche sia correlata all’attività fisica e possa condurre a visibili benefici cognitivi.”
Lo studio si è infatti avvalso dei dati raccolti dal Memory and Aging Project della Rush University di Chicago, un progetto che ha monitorato l’attività fisica in tarda età di un gruppo di volontari.
La sorpresa per i due ricercatori è stata scoprire che gli effetti benefici dell’esercizio fisico vanno ben oltre l’ippocampo, la sede della memoria, raggiungendo altre regioni cerebrali associate alle funzioni cognitive. “È possibile che l’attività fisica eserciti un effetto benefico globale, sostenendo e stimolando la funzione sana delle proteine che facilitano la trasmissione sinaptica in tutto il cervello”, ha spiegato William Honer, professore di psichiatria alla University of British Columbia e autore senior dello studio.
La buona notizia per tutti è che nonostante numerosi studi degli ultimi anni abbiano certificato i vantaggi di fare esercizio a contatto con la natura o i benefici di pratiche come lo yoga, gli autori dello studio non pongono limiti alla tipologia di esercizio fisico: vale anche una semplice passeggiata.
(lo)