Alcune crepe stanno iniziando a manifestarsi nella Libra Association, il gruppo no profit di 28 aziende che hanno aderito alla rete di valuta digitale pianificata da Facebook, in quanto PayPal ha deciso di tirarsi indietro.
di Mike Orcutt
In un comunicato stampa, PayPal ha dichiarato che “per il momento l’azienda ha preso la decisione di rinunciare a un’ulteriore partecipazione alla Libra Association, anche se continuerà a sostenere le ‘aspirazioni’ di Libra”.
L’annuncio segue da vicino un articolo del “Financial Times” secondo cui PayPal pochi giorni fa non si era presentata a una riunione della Libra Association e aveva preso in considerazione l’idea di abbandonare il progetto. Secondo il giornale economico-finanziario ciò era dovuto in parte alla fredda accoglienza che Libra ha finora ricevuto dagli enti regolatori.
L’articolo del “Financial Times” è arrivato dopo un reportage del “Wall Street Journal”, secondo cui Visa e Mastercard stavano a loro volta “riconsiderando il coinvolgimento a seguito della reazione di funzionari governativi statunitensi ed europei”. Secondo il WSJ, i dirigenti di alcuni membri della Libra Association hanno rifiutato le richieste di Facebook di sostenere pubblicamente il progetto.
Per i responsabili politici, il nodo della proposta avanzata da Facebook è che l’azienda non avrà il controllo esclusivo di Libra, che si appoggerà a una rete privata blockchain gestita dalla Libra Association.
Nel progetto iniziale, il gruppo avrebbe dovuto espandersi da 28 membri (ora 27) a 100 entro la data di lancio della moneta digitale, che Facebook ha collocato al giugno 2020. L’azienda ha anche affermato che ogni membro della Libra Association avrebbe investito 10 milioni di dollari nel progetto.
Ma tutto questo non è ancora successo, secondo il WSJ, e i partecipanti non sono vincolati all’accordo. Se Libra verrà mai lanciata, Facebook dovrà non solo convincere i politici scettici, ma anche i suoi partner riluttanti a non seguire la strada imboccata da PayPal.
Foto: App PayPal AP