Secondo un nuovo studio, le migliaia di goccioline che fuoriescono dalla bocca delle persone che parlano ad alta voce possono rimanere sospese in aria per un periodo compreso tra gli 8 e i 14 minuti prima di scomparire.
di Neel V. Patel
La ricerca, condotta da un team in collaborazione con il National Institutes of Health degli Stati Uniti e pubblicata ieri su PNAS, potrebbe avere un impatto significativo sulla nostra comprensione della trasmissione del covid-19. I virus respiratori come SARS-CoV-2 vengono trasmessi per contatto diretto o grazie a minuscole goccioline rilasciate nell’aria da una persona infetta. Per questa ragione la tosse e lo starnuto sono elementi importanti.
Ma anche parlando si possono rilasciare nell’aria migliaia di goccioline di “fluido” e i ricercatori erano interessati a vedere quante ne venivano prodotte e per quanto tempo possono rimanere in circolazione. Il team di ricerca ha chiesto alle persone di ripetere alcune frasi e hanno utilizzato dei laser sensibili per visualizzare le goccioline prodotte, osservando il tempo necessario a farle decadere in un ambiente chiuso e stagnante.
Sulla base di studi precedenti sulla quantità di RNA virale presente nei fluidi orali nel paziente medio con covid-19, i ricercatori stimano che un singolo minuto di conversazione ad alta voce genera almeno 1.000 goccioline contenenti virus. Le loro osservazioni suggeriscono che queste goccioline rimangono sospese nell’aria tra gli otto e i 14 minuti.
L’ipotesi dello studio presuppone che ogni virione abbia una probabilità uguale, diversa da zero, di causare un’infezione, che è tutt’altro che certo per il covid-19. Lo studio è stato condotto anche in un ambiente strettamente controllato e non ha tenuto conto della circolazione dell’aria e dei cambiamenti di temperatura che esistono in quasi tutti gli ambienti del mondo reale.
Tuttavia, la conclusione solleva serie preoccupazioni sul fatto che il semplice parlare di un paziente infetto potrebbe essere pericolosamente efficace nel trasmettere il coronavirus ad altri. I ricercatori scrivono che le loro stime sono prudenti; alcuni pazienti producono una quantità molto maggiore di virus rispetto alla media, il che potrebbe aumentare il numero di goccioline contenenti virus “a oltre 100.000 al minuto di conversazione”.
La principale conseguenza dei risultati della ricerca potrebbe essere quella di rafforzare la necessità di indossare maschere in qualsiasi circostanza quando si esce di casa, per evitare possibili trasmissioni.
(rp)