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    Nissan presenta il sistema di guida autonoma ProPilot

    Il nuovo sistema ha molte similarità con l’Autopilot di Tesla Motors, che attualmente è sotto inchiesta da parte dei regolatori degli Stati Uniti a causa di tre recenti incidenti.

    di Jamie Condliffe

    Con l’Autopilot di Tesla sotto inchiesta, è difficile pensare a un momento peggiore per presentare una nuova funzione di guida autonoma. Eppure, Nissan ha deciso di presentare il suo sistema ProPilot a meno di due settimane dal primo incidente fatale causato da una Tesla in modalità autonoma.

    Il sistema Nissan, che sarà disponibile in Giappone sui minivan Serena a partire dal mese prossimo, è in grado di prendere il controllo di acceleratore, freni e sterzo. La casa sostiene che sia in grado di occuparsi della guida in autostrada e in condizioni di traffico lento su una sola corsia.

    In maniera del tutto simile all’Autopilot di Tesla, il sistema ricorre alle videocamere di bordo e a un software per l’elaborazione delle immagini per riconoscere vetture e cartelli stradali. Il sistema controlla la posizione dell’auto sulla base della distanza dalla vettura antistante, e mantiene una velocità compresa fra le 20 e le 60 miglia orarie.

    Il vice presidente esecutivo di Nissan, Hideyuki Sakamoto, è stato veloce nel delineare i limiti della tecnologia, spiegando che “queste funzioni sono pensate per supportare il conducente, e non sono pensate per essere capaci di guidare autonomamente”. Il punto non è riuscire a togliere le mani dal volante, stando a Nissan – anche se è possibile farlo.

    Come il sistema di Tesla, quando il conducente rimuove le mani dal volante, un segnale di avvertimento compare sul cruscotto. Ciononostante, a differenza dell’Autopilot, il ProPilot si disattiva automaticamente dopo pochi secondi, se il conducente non prende nuovamente in mano il volante. Questa funzione definitiva potrebbe rivelarsi un punto di forza agli occhi dei regolatori.

    Ben tre incidenti provocati dal sistema Autopilot sono attualmente sotto inchiesta da parte della National Highway Traffic Safety Administration, per quanto uno solo di questi sia stato fatale. In quel caso specifico, il conducente è morto quando la sua auto ha tamponato il lato di un rimorchio che il sistema di guida autonoma non è riuscito a rilevare. Sulla base dei dati raccolti dal veicolo, però, il conducente non avrebbe fatto nulla per tentare di riprendere il controllo della vettura ed evitare la collisione.

    Nelle prossime settimane, la National Highway Traffic Safety Administration e il National Transportation Safety Board valuteranno le prove raccolte da questi ultimi incidenti e, possibilmente, pubblicheranno alcune linee guida che formeranno il futuro delle automobili a guida autonoma.

    (MO)

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