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    Milioni di persone sono state truffate con lo schema Ponzi

    Secondo “The 2020 State of Crypto Crime”, il rapporto più recente di Chainalysis, un’azienda di consulenza sui bitcoin, chi vende criptovaluta in modo truffaldino ha incassato 4,3 miliardi di dollari di denaro digitale nel 2019, più del triplo del 2018.

    di Mike Orcutt

    A parere dell’azienda, i truffatori sfruttano il fatto che tante persone non hanno ancora familiarità con la criptovaluta, a parte l’idea diffusa di “arricchirsi rapidamente”. I vari tipi di truffe includono vendite di token falsi, ricatti e servizi falsi che promettono di “mescolare” le monete di un utente con quelle di altri per rendere le transazioni più difficili da rintracciare.

    Secondo questo ultimo rapporto, gli schemi Ponzi sono la verità che tutti fanno finta di non conoscere. Queste truffe, che inducono le persone inconsapevoli a investire in un’impresa fasulla e quindi distribuiscono profitti agli investitori precedenti utilizzando il denaro che arriva da chi subentra in una fase successiva, rappresentano il 92 per cento dei fondi rubati. Milioni di persone sono state truffate.

    Chainalysis riporta che un singolo schema Ponzi con sede in Cina ha reso l’anno scorso almeno 2 miliardi di dollari, il che lo colloca tra i più grandi di sempre. PlusToken era un presunto servizio di criptovaluta che prometteva agli utenti rendimenti elevati se avessero usato Bitcoin o Ethereum per acquistare il token Plus che non compariva su alcun mercato importante.

    Un’elaborata campagna di marketing ha convinto oltre tre milioni di persone, la maggior parte delle quali in Cina, Corea e Giappone, a investire, raggiungendole attraverso la popolare piattaforma di messaggistica WeChat, tenendo incontri di persona e pubblicando annunci nei supermercati.

    A giugno, le autorità cinesi hanno arrestato sei persone accusate di essere gli ideatori della truffa, ma sembra che almeno uno non sia ancora stato identificato, dal momento che qualcuno ha continuato a riciclare i fondi e persino a prelevarne alcuni.

    Chainalysis afferma che i malviventi dietro PlusToken sono riusciti a incassare almeno 185 milioni di dollari di Bitcoin rubati; i truffatori hanno cercato di coprire le loro tracce effettuando 24.000 trasferimenti e utilizzando 71.000 diversi indirizzi Bitcoin.

    Molte di queste transazioni sono state eseguite tramite un tipo speciale di portafoglio che utilizza una tecnologia di privacy compatibile con Bitcoin chiamata CoinJoin, per combinare le transazioni dell’utente con altri in modo da rendere difficile stabilire chi ha inviato il pagamento a quale destinatario.

    Gran parte di questo denaro alla fine ha trovato la sua strada verso i cosiddetti broker over-the-counter (OTC), entità indipendenti che facilitano gli scambi tra individui che non vogliono fare transazioni con uno scambio regolamentato.

    Gli ideatori di PlusToken non sono gli unici criminali ad aver intrapreso questa strada. Chainalysis conclude che l’attività di un piccolo sottogruppo di broker OTC “canaglia” che forniscono servizi di riciclaggio di criptovalute è salito alle stelle nel 2019.

    L’azienda di consulenza avverte: “Gli enti regolatori devono essere consapevoli di come funzionano queste truffe in modo da emanare leggi più efficaci per la protezione dei consumatori”.

    (rp)

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