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    Mappate le origini del sistema immunitario

    Una mappa cellulare del timo umano potrebbe favorire la progettazione di cellule T più efficaci.

    di Lisa Ovi

    Ricercatori del Wellcome Sanger Institute, della Newcastle University e della Ghent University, in Belgio, hanno mappato i tessuti del timo lungo il corso della vita umana per studiarne lo sviluppo e come produce le cellule immunitarie chiamate cellule T. La ricerca, pubblicata su Science, potrebbe favorire lo sviluppo di nuove terapie immunitarie contro il cancro e le malattie autoimmuni, oltre alla realizzazione di un timo artificiale.

    La ricerca è stata condotta sotto la direzione di Muzlifah Haniffa, professoressa della Newcastle University, Tom Taghon, professore della Ghent University, e Jongeun Park, del Wellcome Sanger Institute.

    L’atlante delle cellule del timo umano ha rivelato l’esistenza di nuovi tipi di cellule e identificato i segnali che indicano alle cellule immunitarie non ancora mature come svilupparsi e trasformarsi in cellule T. La nuova mappa potrebbe portare anche a nuovi approfondimenti sulle malattie che influenzano lo sviluppo delle cellule T, come l’immunodeficienza combinata grave (SCID) e va ad arricchire l’iniziativa Human Cell Atlas, che sta creando una mappa dell’intero corpo umano.

    Il timo è una ghiandola sita nel torace che produce cellule T, globuli bianchi chiave nella lotta contro infezioni e malattie. Le cellule T completano il proprio sviluppo una volta lasciato il timo per entrare nel sangue, dove sono responsabili dell’identificazione e distruzione di elementi patogeni come batteri, virus e cellule tumorali. Problemi nello sviluppo del timo possono portare alla generazione di cellule T difettose e gravi deficienze immunitarie. C’è da notare il fatto che il timo, chiamato anche il “pacemaker della vita” è particolarmente attivo durante l’infanzia, ma sparisce praticamente arrivati all’età di 35 anni. Lo studio del timo potrebbe far luce sui processi dell’invecchiamento.

    I ricercatori hanno utilizzato tecnologie a singola cellula per isolare e analizzare circa 200.000 cellule individuali del timo in via di sviluppo, nei bambini e negli adulti. Sono stati identificati i geni attivi in ogni singola cellula per identificare ciascuna, scoprendo così nuovi tipi di cellule. I geni sono quindi stati utilizzati per mappare la precisa posizione di ogni cellula nel timo.

    L’atlante è liberamente accessibile a chiunque abbia necessità di comprendere lo lo sviluppo del sistema immunitario e della sua capacità di proteggere il corpo. Le cellule T, per esempio, stanno venendo studiate per il trattamento dei linfomi a cellule B e della leucemia. I ricercatori hanno incontrato la necessità di determinare il corretto sottotipo di cellule T da creare. Il nuovo atlante rivela i segnali cellulari e i geni da attivare per convertire le cellule staminali immunitarie in specifiche cellule T.

    (lo)

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