Nel primo e più articolato studio sulle modalità di battitura di testi degli utenti di smartphone, i ricercatori hanno analizzato migliaia di messaggi e hanno scoperto alcuni fatti sorprendenti su come scriviamo.
di Tanya Basu
Un gruppo di ricercatori guidati da Kseniia Palin dell’Università di Aalto, in Finlandia, ha creato un test di digitazione del testo e l’hanno proposto a 37.370 persone (a questo link si può vedere il test).
Il team ha confrontato i risultati con quelli di un test di battitura simile su un desktop a cui hanno partecipato 168.000 utenti. In media, i texter a due pollici erano in grado di scrivere 38 parole al minuto, il 25 per cento più lentamente delle 51 parole al minuto che le persone digitavano sulla tastiera.
Il tasso di errore è stato notevolmente basso, attestandosi al 2,3 per cento, che i ricercatori hanno attribuito a metodi algoritmici come il testo predittivo e il completamento automatico che utilizzano il contesto per migliorare l’ortografia, la struttura delle frasi e il rispetto della grammatica.
Gli adolescenti sono i più bravi a mandare SMS, ma inviano molti meno messaggi dei millennial. I ragazzi dai 10 ai 19 anni sono stati i più veloci, in grado di digitare circa 40 parole al minuto sul proprio smartphone.
In confronto, i giovani dai 20 ai 29 anni hanno raggiunto circa 37 parole al minuto, mentre chi ha un’età compresa tra i 30 e i 39 anni è stato in grado di digitare solo 32 parole al minuto.
Per alcuni questo dato potrebbe sembrare sorprendente, ma Feit ipotizza che il gruppo più giovane conosca le tastiere degli smartphone come il loro primo dispositivo di ingresso.
Ma perché i giovani scrivono meno dei gruppi più anziani? Le piattaforme che frequentano, come TikTok e Snapchat, sono organizzate su degli input prevalentemente visivi. I millennial tendono invece a fare riferimento a piattaforme come Twitter e Facebook, dove il testo è pervasivo.
Feit afferma che i sistemi di battitura tradizionali sviluppano una memoria muscolare molto specifica. Sulla tastiera di un desktop, l’intera gamma di tasti è facilmente raggiungibile. Su uno smartphone, l’accesso ai caratteri richiede la modifica di formati e schermate, il che rallenta i tempi se non si ha l’abitudine a farlo o non si è nativi.
Con quale sistema l’utente è più veloce? Con i pollici. Swiping – una funzione su Androids, aggiunta di recente a iOS di Apple – aumenta anche la velocità, anche se non è chiaro come si accordi con il rimbalzare frenetico dei pollici sullo schermo dello smartphone. Swiping utilizza la correzione automatica anziché i sistemi predittivi.
Feit sostiene che le app di predizione testuale “richiedono all’utente di spostare la propria attenzione sull’elenco delle parole previste, verificare se contiene la parola che desidera digitare e selezionarla, quindi riprendere a digitare regolarmente”, perdendo secondi preziosi.
Ma allora, non basterebbe avere una tastiera migliore? Sì, ma per qualche motivo, sembra che QWERTY ci piaccia davvero, nonostante le opzioni molto più efficienti.
Feit fa notare che i layout di tastiera alternativi ottimizzano la posizione dei caratteri in modo che i tasti utilizzati più frequentemente siano più vicini ai pollici o massimizzino il numero di lettere a cui è possibile accedere posizionando la tastiera sul retro del dispositivo.
Ma anche se è vero che amiamo la velocità e l’efficienza, rimaniamo incollati alle nostre tastiere QWERTY perché l’abitudine la fa da padrona.
(rp)