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    Lo zar della sicurezza informatica della Casa Bianca è caduto

    Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti sostiene che il ruolo non sia più necessario.

    di Martin Giles

    La notizia: La scorsa settimana Rob Joyce, il coordinatore per la sicurezza informatica della Casa Bianca, ha lasciato la sua posizione dopo appena 14 mesi di operato. Stando a Politico, la posizione non verrà riassegnata perché il Consiglio per la Sicurezza Nazionale dispone già di altre figure impegnate a monitorare le questioni informatiche, dunque una figura all’interno della Casa Bianca rappresenterebbe semplicemente un ulteriore strato di burocrazia non necessario.

    Effetti collaterali: In risposta alla mossa del consiglio, i democratici nel Congresso hanno presentato una legislazione che porterebbe alla creazione del National Office for Cyberspace presso la Casa Bianca. Chiunque dovesse ricoprire il ruolo, di fatto, avrebbe le stesse responsabilità di Joyce ma indipendentemente dal consiglio di sicurezza. I democratici sostengono in maniera convincente che la Casa Bianca necessiti di un coordinatore senior capace di porsi al di sopra delle rivalità fra agenzie e raggiungere direttamente il presidente in caso di necessità.

    Perché conta (e tanto!): Le rivalità e le liti burocratiche fra dipartimenti potrebbero ostacolare gli sforzi verso la coordinazione di una risposta americana alle crescenti minacce informatiche, incluse le operazioni condotte dalla Russia per colpire infrastrutture critiche, quali le reti energetiche, e i passi in avanti dell’armata di hacker nordcoreani.

    (MO)

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