Abbiamo più volte trattato o su queste pagine vari aspetti legati all’Intelligenza Artificiale. Cercheremo, in questa e nelle prossime edizioni di concentrare l’attenzione sulle diverse componenti della AI in Italia.
di Alessandro Ovi
L’argomento dell’AI è stato più volte affrontato nei suoi vari aspetti: tecnici scientifici, sociali, etici. In questa e nelle prossime edizioni concentreremo l’attenzione sulle diverse componenti della AI in Italia, a complemento del rapporto pubblicato su MIT Technology Review (‘The global AI agenda: Promise, reality, and a future of data sharing. March 2020: a new survey of 1,000 AI leaders‘) che in una interessante rassegna degli sviluppi AI nel mondo mancava di citare il nostro paese, il cui contributo ci pare invece particolarmente rilevante, sia a livello di istituzioni che di esperti.
Ricordiamo per cominciare, una valutazione economica dell’impatto economico della AI a livello globale. Tutto dipende molto dalla capacità di contribuire alla ricerca sia di base che applicata a livello nazionale e continentale. Nel 2018, la EPSC (European Planning Science Conference 2018) prevedeva che l’adozione della AI nel 2030 potrebbe contribuire al previsto incremento del 14% del Pil Mondiale. Già si prevedeva che questo incremento si sarebbe riflesso in un aumento del 7/10% di risorse destinate alla ricerca.
Si possono quindi ‘dedurre’, una serie di opportunità di rilancio dell’industria digitale, dalla manifattura alla pubblica amministrazione. Da una parte è ovvia la necessità di un approfondimento della ricerca di base (così detta FONDAZIONALE) e contemporaneamente la crescita della capacità di fruire di tecnologie mature con una transizione senza soluzione di continuità dalla Industria 4.0 alla 5.0. A complemento si dovrà progettare un nuovo sistema educativo che diffonda la cultura della AI, eviti la diaspora dei cervelli e crei un futuro occupazionale per le nuove generazioni.
Gli aspetti che caratterizzano questa ricerca sono:
– La ricerca di base (o FONDAZIONALE).
– La ricerca applicata nell’industria.
– La ricerca applicata alle sfide sociali.
In parallelo a questi aspetti, vi sono diversi settori applicativi di grande interesse par la AI.
– Lo sviluppo della intelligenza artificiale per l’intelligenza artificiale.
– La AI per la persona e la salute.
– La AI per un ecosistema Affidabile e Competitivo.
– La AI per l’incremento della produttività industriale.
Un voluminoso rapporto elaborato dal gruppo di Esperti MISE (Ministero per lo sviluppo Economico) sull’Intelligenza Artificiale dedicato alla strategia italiana per la AI è stato terminato all’inizio del 2020 dopo una consultazione pubblica di una prima versione dell’Agosto 2019.
Del Gruppo dei 30 esperti del MISE ha fatto parte anche Rita Cucchiara Direttore del Laboratorio Nazionale CINI di Artificial Intelligent Systems (il CINI, Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, costituisce oggi il principale punto di riferimento della ricerca accademica nazionale nei settori dell’Informatica e dell’Information Technology).
Continueremo prossimamente con una valutazione di istituzioni e personalità di spicco nel campo dell’AI in Italia.
Segui la nostra rassegna sull’Intelligenza Artificiale
(lo)