Il Forum Economico Mondiale ha riconosciuto il potenziale delle blockchain di assistere l’umanità nella lotta al cambiamento climatico, senza però omettere i pericoli annessi.
di Mike Orcutt
Per il Forum Economico Mondiale (WEF), la tecnologia delle blockchain potrebbe sanare il mondo. Un nuovo rapporto presentato dall’organizzazione descrive 65 ”casi d’uso esistenti ed emergenti” in cui le blockchain potrebbero essere applicate per risolvere problemi ambientali, dai disastri naturali alla scarsità d’acqua fino ad arrivare, ovviamente, al cambiamento climatico.
Concetti come lo scambio peer-to-peer di energia potrebbero rendere le reti elettriche più efficienti ed elastiche, mentre sistemi decentralizzati potrebbero contribuire alla disseminazione di informazione critiche in seguito ai disastri. Che dire della lotta elle emissioni di gas serra? Crediti token per le emissioni di carbonio potrebbero essere d’aiuto.
Il WEF potrebbe avere ragione. Come ammesso dal rapporto, molte di queste idee sono ancora allo stato di concept o pilota. Le reti blockchain possono anch’essi rappresentare un problema ambientale – le più popolari arrivano a consumare quanto una piccola nazione durante il processo conosciuto come proof-of-work, utilizzato dai partecipanti per raggiungere un consenso sull’accuratezza delle informazioni conservate all’interno del loro libro mastro.
Meccanismi di consenso più efficienti dal punto di vista energetico potrebbero emergere e diffondersi su grande scala. Gli ostacoli tecnici non vanno però sottovalutati. Sfide legate alla scalabilità e alla sostenibilità ambientale potrebbero essere superati guardando alle reti blockchain che richiedono l’identificazione dei loro partecipanti. Questo approccio permette di risparmiare sui costi di validazione (anche se, per certi aspetti, lede il concetto stesso dietro una blockchain).
Qualunque sarà il percorso da seguire, le reti blockchain dovranno superare le loro sfide ambientali prima di poter risolvere quelli del pianeta.
(MO)
