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    Le aziende accelerano la produzione di respiratori

    I principali produttori stanno stringendo collaborazioni insolite e condividendo progetti per aumentare rapidamente la produzione di respiratori per pazienti con Covid-19 gravemente malati, ma non è ancora chiaro se il tentativo riuscirà a coprire le esigenze degli ospedali vista la rapida diffusione del contagio.

    di James Temple

    La disponibilità di questi strumenti medici può rappresentare la differenza tra la vita e la morte per i pazienti che soffrono di problemi respiratori acuti, aiutandoli a superare la crisi dopo che i polmoni si sono parzialmente riempiti di liquido. Ma i contagi di Covid-19 sono già superiori alla disponibilità di respiratori in alcune nazioni che lottano con gravi focolai e i funzionari americani temono che la situazione sia critica in diverse stati del loro paese.

    A febbraio, gli Stati Uniti disponevano di quasi 170.000 ventilatori; pochi, calcolando che un focolaio grave come la pandemia di influenza del 1918 ne avrebbe richiesti più di 740.000.

    Andrew Cuomo, governatore di New York, afferma che il suo stato da solo potrebbe aver bisogno di 30.000 respiratori per fronteggiare il picco previsto nelle prossime settimane. New York, l’epicentro dell’epidemia americana con oltre 67.000 casi positivi e più di 1.200 morti, a oggi ne ha a disposizione circa 12.000.

    Una delle più grandi aziende produttrici di ventilatori al mondo, Medtronic, ha dichiarato il 18 marzo di aver già aumentato la produzione di oltre il 40 per cento e di essere “sulla buona strada” per raddoppiarne il numero.

    L’amministratore delegato dell’azienda, Omar Ishrak, ha dichiarato alla CNBC la scorsa settimana che Tesla avrebbe prodotto uno dei suoi modelli di respiratore di fascia alta presso l’impianto di pannelli solari dell’azienda di veicoli elettrici a Buffalo, nello stato di New York (Medtronic ha la sede centrale a Dublino, in Irlanda, ma gran parte delle sue operazioni e vendite sono negli Stati Uniti).

    Lunedì, Medtronic ha annunciato l’intenzione di condividere i suoi progetti per un modello di respiratore: una mossa che sarebbe difficile immaginare al di fuori di un’emergenza di sanità pubblica. L’azienda ha dichiarato che spera che il rilascio delle specifiche per il suo respiratore portatile, che vende in 35 nazioni, possa consentire a accademici, start-up o altri produttori di aumentare rapidamente la produzione delle macchine.

    A dire il vero, si tratta di un modello standard che ha già 10 anni, non di uno delle linee “ad alte prestazioni” di Medtronic. Inoltre, affermano gli esperti del settore, non è chiaro quanto velocemente altre aziende potranno realizzare macchine in base ai progetti, considerando le difficoltà legate all’approvvigionamento dei componenti, alla produzione online e alla gestione dei problemi normativi. La mossa, tuttavia, potrebbe aiutare una parte dei pazienti, anche se verranno prodotti relativamente pochi ventilatori.

    Sempre lunedì, Ford ha dichiarato che sarà in grado di avviare la produzione di 50.000 respiratori nei prossimi 100 giorni e, successivamente, 30.000 al mese, attraverso una collaborazione con GE Healthcare, un altro importante produttore di respiratori, che ne ha in progettazione anche uno prodotto da Airon, un’azienda di piccole dimensioni.

    GM ha affermato, a sua volta, di star collaborando con Ventec Life Systems di Bothell, nello stato di Washington, per aumentare la produzione di respiratori come parte del programma StopThe Spread.org, una “iniziativa coordinata del settore privato”. Le aziende hanno dichiarato che consegneranno i primi dispositivi il mese prossimo e dovrebbero essere in grado di arrivare fino a 10.000 dispositivi al mese.

    Nel frattempo, diversi gruppi accademici, inclusi alcuni ricercatori del MIT e dell’Università del Minnesota, hanno affermato di sperare di pubblicare progetti open source per respiratori a basso costo. Numerosi ingegneri e hobbisti domestici hanno, a loro volta, prodotto e condiviso progetti per dispositivi rudimentali.

    La US Food and Drug Administration ha recentemente aggiornato le sue disposizioni relative a respiratori e altri dispositivi simili, consentendo modifiche limitate senza ulteriori vincoli normativi durante l’emergenza pubblica e fornendo assistenza alle aziende che di solito non producono dispositivi medici.

    Dopo dichiarazioni contrastanti sulla questione, il presidente Trump alla fine della scorsa settimana ha autorizzato l’uso del Defence Production Act per costringere le imprese americane a produrre più respiratori e ha affermato che il governo federale ne acquisterà migliaia.

    Ma la mossa di Trump, come i tentativi dell’industria e del mondo accademico, probabilmente arriveranno troppo tardi. E’ opinione diffusa che la produzione di respiratori non accelererà tanto rapidamente quanto la pandemia.

    Immagine: Per gentile concessione di Ford Motor Co

    (rp)

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