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    L’accademia di Stoccolma premia le due scienziate delle “forbici genetiche”

    La biochimica statunitense Jennifer Doudna, dell’Università della California, a Berkeley, e la microbiologa francese Emmanuelle Charpentier, del Max Planck Institute di Berlino, hanno vinto il Premio Nobel per la Chimica 2020, per aver scoperto e sviluppato il metodo di editing del genoma denominato Crispr/Cas9.

    di Antonio Regalado

    La tecnologia delle “forbici genetiche” ha rivoluzionato la ricerca di laboratorio ed è già stata testata sui pazienti come un modo per curare la cecità e l’anemia falciforme. È stata anche utilizzata per creare mais, maiali e cani modificati geneticamente e, aspetto che ha suscitato grandi controversie, esseri umani. La tecnica è così potente perché è semplice da usare, coinvolge solo una proteina specializzata per il taglio del DNA e una molecola “guida” che può dirigerla ovunque in un genoma. 

    Si tratta del primo Nobel ad essere condiviso solo da due donne. Ma dopo la loro collaborazione rivoluzionaria, il team si è rapidamente diviso, a causa delle differenze tra loro due nella fase di commercializzazione della tecnologia che le ha portate a fondare aziende biotecnologiche separate. 

    Il Nobel può essere attribuito a un massimo di tre persone, quindi la scelta del comitato di lasciare vuoto il terzo slot rischia di generare un acceso dibattito. Quelli potenzialmente esclusi dall’onore includono Virginijus Šikšnys, un biochimico lituano presso l’Università di Vilnius che ha fatto scoperte simili. Inoltre è stato dimenticato Feng Zhang del MIT, che è stato tra i primi a mostrare l’editing CRISPR in cellule umane e che finora ha avuto la meglio in una costosa disputa  con Charpentier e Doudna sui diritti di brevetto del CRISPR. 

    La tecnologia CRISPR di editing genetico è stata definita la “più grande scoperta biotecnologica del secolo”. Sin dall’inizio, Doudna ha assunto il ruolo più pubblico, mettendo in guardia dagli usi discutibili che sembrano quasi inarrestabili. Nel 2018, uno scienziato cinese, He Jiankui, lo ha utilizzato su embrioni di fecondazione in vitro per creare i primi esseri umani modificati dal genoma. Il il biofisico, che ha annunciato di aver creato i primi bambini al mondo con geni editati, è stato condannato a tre anni di prigione per “pratica medica illegale”.

    Immagine: Emmanuelle Charpentier and Jennifer A. Doudna, vincitrici del Premio Nobel per la Chimica 2020. Nobel

    (rp)

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