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    La vettura autonoma di Google potrebbe davvero prendere piede

    Le vetture compatte e con limitatore di velocità sviluppate da Google potrebbero avere migliori probabilità di successo delle versioni automatizzate di vetture convenzionali.

    di Mark Harris

    L’annuncio da parte di Google per quanto riguarda l’avvio di un piccolo test delle sue vetture autonome sulle strade pubbliche potrà lasciare sconcertato un qualunque entusiasta ” o utente abitudinario ” delle vetture convenzionali. Le auto di Google hanno un aspetto simpatico ma poco rassicurante, ed hanno una velocità limitata a 40 km orari.

    Alcuni esperti ritengono però che l’inconsueta due posti di Google, conosciuta all’interno dell’azienda come “Prototipo”, rappresenti una strategia pratica per introdurre vetture interamente autonome nelle strade di tutti i giorni. Google ha ancora diversi elementi da risolvere prima che il suo software possa gestire tutte le situazioni che un normale conducente umano è in grado di affrontare durante la guida. Secondo loro, però, sarà più facile realizzare, collaudare e commercializzare piccole vetture destinate a circostanze limitate piuttosto che realizzare vetture autonome capaci di affrontare qualunque contesto, dalla guida in autostrada ai percorsi urbani.

    “Si aprirà un enorme mercato per le vetture autonome di piccole dimensioni”, dice Gary Silberg, un analista dell’industria automobilistica presso la società di consulenza KPMG.

    Con questa affermazione, Silberg accenna ai centri cittadini, agli aeroporti, ai campus universitari ed ai parchi divertimento come luoghi in cui vetture come quelle di Google potrebbero trovare un ruolo. “Dal punto di vista del mercato, si tratta di un’opportunità immensa”, dice.

    La prima presentazione del design per una vettura compatta di Google risale all’anno scorso, quando la società ha intrapreso un cambio di strategia nei sui sforzi per rendere le vetture convenzionali in grado di guidare da sole (vedi “La nuova automobile autonoma di Google deve il suo aspetto alla pigrizia umana“).

    Google ha detto che il nuovo design verrà implementato prima di tutto sulle strade della città natia della società, Mountain View, in California, a partire da questa estate. A un certo punto, si prevede che le strade di periferia della città saranno percorse da 100 vetture prototipo.

    La velocità ridotta di queste vetture consente loro di rientrare negli standard di sicurezza minimi che la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) applica ai golf cart elettrici. Le vetture devono disporre di luci, specchietti e cinture di sicurezza, ma sono esenti da molti degli standard a prova di collisione e dai requisiti di airbag caratteristici delle normali vetture elettriche e a benzina. A Mountain View, i Prototipi saranno vincolati alla circolazione su strade con il limite di velocità di 50 km orari.

    Secondo Bryant Walker Smith, un esperto di vetture autonome dell’Università del South Carolina, questi limiti concedono ugualmente alla vettura di Google una certa libertà di azione come taxi urbano. “Quasi la totalità dell’isola di Manhattan potrebbe essere servita da veicoli operanti ad una velocità di 25 miglia orarie”, dice. “Milioni di persone potrebbero essere servite da una vettura come questa”.

    Una vettura lenta e leggera come il Prototipo di Google è anche meno soggetta al rischio di essere coinvolta in un incidente catastrofico. Eventuali collisioni avrebbero maggiori probabilità di tradursi in semplici scambi di colpi invece di un groviglio di rottami, e sia i pedoni che i ciclisti correrebbero meno rischi di restare feriti o uccisi. “Un veicolo a bassa velocità, destinato a circolare in ambienti delimitati, potrà entrare in funzione ed essere accolto dalla società molto prima di un veicolo in grado di circolare ovunque”, dice Smith.

    Una eccessiva concentrazione su un veicolo tanto limitato presenta anche alcuni effetti collaterali. I test con il Prototipo con daranno a Google una esperienza in sistemi di sicurezza e crash test tale da permettergli di sviluppare una vettura convenzionale in grado di guidare autonomamente.

    Il Boston Consulting Group stima che l’introduzione di automobili interamente autonome nel mercato automobilistico costerà a ciascuna casa automobilistica fino a $1 miliardo nel corso dei prossimi dieci anni. Questo denaro andrà allo sviluppo di prototipi, sensori e tecnologie di elaborazione, software di integrazione, test e validazioni.

    Fatta eccezione per gli algoritmi decisionali e quelli di navigazione, ci sono grandi probabilità che questi sistemi varino sensibilmente da una vettura convenzionale a quattro posti ed un taxi biposto a bassa velocità di percorrenza.

    Google dovrà risolvere ancora diversi problemi prima che il suo software riesca a gestire tutte le situazioni stradali. Le vetture hanno recentemente acquisito la capacità di reagire in risposta alle segnalazioni di corridori, vetture della polizia e ciclisti. Continuano a soffrire nelle condizioni di intensa pioggia o nelle aree che non sono state mappate con uno scarto di pochi centimetri di accuratezza.

    Le peculiarità del Prototipo potrebbero aiutare Google ad apprendere in che modo gli altri guidatori interagiscono con le vetture interamente autonome. Si tratta di un veicolo di Livello 4, una classificazione della NHTSA che si applica a tutte le vetture i cui passeggeri non devono far altro che indicare una destinazione.

    Al momento, nessuno sa in che modo le persone interagiranno con una vettura priva di conducente. Se le persone cambieranno il proprio comportamento in maniera imprevedibile, il software di Google potrebbe imbattersi in sfide ulteriori. Il software, infatti, non può ricorrere a cenni sociali quali il contatto visivo o i gesti ad altri guidatori e pedoni per chiarire eventuali fraintendimenti. Eppure, le norme californiane impongono che tutte le vetture autonome in prova dispongano in ogni momento di un volante di emergenza, un pedale dei freni ed un conducente umano di sicurezza per prendere il controllo in caso di emergenza.

    A prescindere dal traguardo finale, Google continuerà a utilizzare almeno alcuni dei suoi 23 SUV Lexus modificati che già guidano autonomamente nelle strade pubbliche. Queste vetture sono in grado di percorrere una qualunque strada sia stata già tracciata da Google.

    Le auto di Google hanno percorso 1.7 milioni di miglia intorno alla Bay Area, autostrade e strade di periferia incluse.

    (MO)

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