L’uragano Florence sta per colpire la costa orientale degli Stati Uniti.
di James Temple
L’imponente tempesta atlantica potrebbe produrre “pericolose mareggiate” e “catastrofiche alluvioni improvvise”, avverte il National Hurricane Center.
Se l’uragano Florence si abbatterà sulle coste delle Caroline con l’attuale intensità, potrebbe diventare la prima tempesta di Categoria Quattro a toccare terra così a nord. Oltre 1,5 milioni di residenti hanno ricevuto l’ordine di evacuare la zona.
A un anno dalla più costosa stagione di uragani, l’uragano Florence sollecita alcune domande: Che ruolo gioca il cambiamento climatico in tutto ciò? La tecnologia potrà mai contrastare questi crescenti pericoli?
Il cambiamento climatico è da considerarsi responsabile? È difficile attribuire definitivamente qualunque condizione ambientale agli effetti del cambiamento climatico, ma gli scienziati hanno a lungo avvertito che il cambiamento delle condizioni climatiche avrebbe reso uragani ed altre condizioni climatiche estreme più gravi, come spiegato precedentemente da MIT Technology Review.
Se il mondo non abbatterà le emissioni di anidride carbonica, il rischio che tempeste della portata dell’uragano Harvey, responsabile della morte di dozzine di persone e della distruzione di migliaia di abitazioni, aumenterà di un fattore 10 entro la fine del 20° secolo e i primi anni del 21° secolo”, commenta Kerry Emanuel, professore di scienza atmosferica al MIT, citando il suo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences.
Possiamo impedire che peggiorino? L’abbattimento delle emissioni di gas serra il più in fretta possibile potrebbe contribuire a far sì che questi eventi non peggiorino ulteriormente – è probabile che questo processo richieda decenni. Gran parte degli sforzi conseguiti per mitigare i danni provocati da questi fenomeni atmosferici verrà quindi rivolta a processi di adattamento, come il miglioramento delle tecnologie per le previsioni meteorologiche e l’allerta dei civili, il rinforzo delle barriere costiere e l’ottimizzazione dei servizi di pronto intervento.
Gli scienziati hanno esaminato alcuni potenziali approcci tecnologici per indebolire o prevenire gli uragani, come pompe galleggianti alimentate dalle onde da utilizzare per il raffreddamento delle acque, o tecniche di geoingegneria per riflettere e disperdere maggiormente il calore sopra i mari. La ricerca in questi campi è ancora agli inizi, dispone di pochi fondi e non considera potenziali effetti ambientali secondari.
(MO)