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    La strategia di Tesla è rischiosa ed aggressiva, ma finora ha funzionato

    Elon Musk scommette sfacciatamente che l’industria automobilistica possa avanzare più in fretta di quanto si creda.

    di Will Knight

    Possibile che Tesla Motors si stia muovendo troppo rapidamente?

    A giudicare dalle indagini che la National Highway Traffic Safety Administration e il National Transportation Safety Board hanno avviato dopo una serie di incidenti provocati dalla tecnologia di pilota automatico della società, potrebbe essere così. In una industria che pare incredibilmente antiquata e lenta, potrebbe risultare difficile capire esattamente a che passo avanzare. E Tesla ha forgiato una sorprendente storia di successo assumendosi dei rischi e infrangendo le convenzioni dell’industria automobilistica introducendo nuove tecnologie.

    Con lo scalpore suscitato da auto elettriche, tecnologie per la guida autonoma, ed app come Uber, è facile scordarsi che l’industria automobilistica ha più di 100 anni, ed è pressoché impenetrabile per una startup. È ferocemente competitiva e si basa su margini sottilissimi. Ogni errore viene punito brutalmente.

    L’improbabile successo di Tesla è dovuto a un approccio ben più aggressivo, e rischioso, a nuovi trend tecnologici. Eric Van den Steen, un professore della Harvard Business School che insegna un case study su Tesla, dice che la società ha colto l’opportunità di realizzare auto elettriche affascinanti e si è in seguito accorta che la maturità dei motori elettrici e delle moderne batterie le avrebbero garantito un vantaggio notevole sulle altre case costruttrici. Questa realizzazione le avrebbe così permesso di limitare gli ostacoli posti all’ingresso dell’industria automobilistica e creare una naturale differenziazione del suo prodotto dagli altri.

    La società ha anche lasciato un segno profondo nella computerizzazione e nella connettività, nella realizzazione di innovativi design e tecniche produttive e, più di recente, nell’automazione. Questi sviluppi le hanno permesso di distinguersi in una industria incredibilmente affollata.

    “È un ambiente straordinariamente difficile in cui crescere”, spiega David Keith, un professore della MIT Sloan Management School che studia i processi di diffusione della tecnologia nell’industria automobilistica. “Occorrono miliardi di dollari per sviluppare una sola piattaforma auto. Tesla sta riuscendo a fare cose sorprendenti e penso che il fatto di aver disturbato lo status quo costituisca una componente importante”.

    Come startup, è riuscita a essere più aggressiva e innovativa dei colossi industriali. “Sono rallentati da una organizzazione pachidermica e guardano molto ai clienti che già hanno”, dice Keith. “Sono abituati a seguire e sfruttare la loro architettura tecnologica consolidata”.

    Eppure, Tesla è riuscita a guadagnare su delle tecnologie ancora emergenti. L’impiego di software per controllare un numero sempre crescente di funzioni, la possibilità di effettuare aggiornamenti over-the-air e le gigantesche interfacce touchscreen dimostrano quanti rischi la società si stia assumendo.

    Normalmente, le funzionalità di una vettura sono definite tre anni prima del suo lancio sul mercato. Le vetture, peraltro, tendono ad avere interfacce idiosincratiche e poco intuitive. L’utilizzo di software e connettività ha permesso a Tesla di riparare ed aggiornare le sue vetture a distanza con interventi mensili mirati. Seppure gli aggiornamenti “beta” possano contenere bug, i clienti di Tesla sembrano gradire ugualmente questo approccio superbo.

    Brook Porter, un partner della società di venture capital Kleiner Perkins Caufield & Byers che è specializzata in trasporti, dice che l’approccio Tesla allo sviluppo dei prodotti, che tanto deve al mondo tech, è stato fondamentale per il suo successo.

    “Direi che l’elemento alla guida della rivoluzione Tesla sia il fondamentale impegno della società alla iterazione rapida – il fatto di pensare come sviluppatori di software invece che come produttori di beni di consumo”, dice Porter.

    Porter aggiunge che l’innovazione della società si estende alla sua strategia di vendita ed al modo in cui interagisce con i suoi clienti. “Tesla ha deciso che il cliente è l’elemento più importante e scaricato il vecchio modello della concessionaria auto”. Tesla vende le sue auto online e nei suoi negozi.

    Per quanto Tesla possa implementare nuove tecnologie, Van den Steen precisa che la maggior parte delle tecnologie presentate dalla società sono già ben consolidate. “Tesla ha alzato il tiro, ma non grazie a una qualche tecnologia rivoluzionaria. Da questo punto di vista, Tesla ricorda molto Apple: non è in testa allo sviluppo di nuove tecnologie, ma è molto attenta e creativa nel saper usare quello che ha”.

    Gli sforzi di Tesla hanno indubbiamente spinto le altre case a muoversi più rapidamente, e incoraggiato altre società esterne all’industria automobilistica, come Google ed Apple, a credere di poter rivoluzionare anch’esse il settore (vedi “Automobili o auto-mobili?”). Resta il fatto che non sempre siamo in grado di stabilire quanti rischi possano essere presi da parte dell’industria automobilistica e dei suoi clienti.

    Potrebbe anche risultare difficile e pericoloso apparire come un pioniere spericolato. Van den Steen sostiene che una delle principali minacce al futuro di Tesla sia la possibilità che le case automobilistiche decidano a loro volta di alzare la posta in gioco, o che altre società esterne decidano di accedere al mercato. “Un elemento chiave è che le auto elettriche sono molto più semplici e affidabili rispetto alle auto convenzionali. Questo si traduce in minori costi di progettazione, catene di montaggio più piccole, una minore necessità di sviluppare una rete di servizi, etc.”, dice.

    Anche le indagini attualmente in corso possono rappresentare una minaccia. Secondo Porter potrebbero rappresentare un problema per Tesla e per l’intera industria anche se, stando a Elon Musk, i dati mostrano che l’Autopilot è relativamente sicuro. “Con il passare del tempo i dati giocheranno sicuramente a favore della guida autonoma”, dice Porter. “È importante che i regolatori tengano bene a mente il traguardo ultimo mentre valutano le reazioni immediate agli odierni errori di questa tecnologia”.

    (MO)

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