Circa 100 contenitori hanno al loro interno cervelli che un tempo appartenevano a pazienti dell’Austin State Hospital, una struttura psichiatrica.
di Adam Voorhes e Robin Finlay
Queste sezioni trasversali di un cervello umano sono state utilizzate per l’insegnamento (si vedano figura 1 e 2). La collezione era stata trascurata per decenni quando il fotografo Adam Voorhes ha avuto modo di visitarla per la prima volta, nel 2011. Queste immagini sono tratte da un libro che ha pubblicato sui cervelli, scritto insieme ad Alex Hannaford.
L’Università del Texas possiede una delle più grandi collezioni al mondo di cervelli umani anormali conservati. I circa 100 contenitori hanno al loro interno cervelli che un tempo appartenevano a pazienti dell’Austin State Hospital, una struttura psichiatrica. Sono stati accumulati nell’arco di tre decenni da Coleman de Chenar, il patologo residente nell’ospedale, a partire dagli anni 1950.
Un barattolo, etichettato “Sindrome di Down” (si veda figura 3), sembra contenere più di un cervello e forse altri organi interni. A molti vasetti mancano le etichette e si sa poco delle persone a cui appartenevano questi cervelli.
Alcune anomalie sono evidenti, come la lissencefalia, o “cervello liscio”, un disturbo neurologico che di solito porta a una morte prematura (si vedano figure 4 e 5). Molti dei cervelli all’apparenza sembrano normali, ma rivelano gonfiore o emorragia una volta sezionati. La collezione è stata scansionata da macchine per la risonanza magnetica.