Il team ha testato con successo alcune camere di combustione stampate in 3-D utilizzando molteplici materiali.
di Erin Winick
La notizia: Combinando le proprie capacità di manifattura e collaudo, la giovane Virgin Orbit e la NASA hanno creato una camera di combustione per razzi stampata in 3-D con molteplici metalli. Una camera di combustione è il container all’interno del quale avviene la miscelazione e iniezione del propellente – pertanto, deve necessariamente essere in grado di sostenere temperature e sollecitazioni estreme.
Nella fase di collaudo, le camere di combustione stampate in 3-D sono state sottoposte a oltre 2.000 libbre di spinta in una serie di accensioni della durata di 60 secondi ciascuna. Un video dei test è disponibile su Twitter.
La sfida: Le camere di combustione devono sopportare forze talmente elevate da rendere indispensabile una progettazione con standard elevatissimi; lo sviluppo di queste componenti risulta quindi estremamente impegnativo e costoso.
Siccome la stampa 3-D, altresì conosciuta come manifattura per addizione, crea parti aggiungendo strati di materiale piuttosto che fondendolo o intagliandolo, il processo produttivo può essere reso più rapido ed economico. Gli ingegneri possono inoltre apportare migliorie ai loro modelli; in questo caso, ad esempio, hanno potuto rafforzare la camera di combustione aggiungendo una lega addizionale alla base in rame.
Il seguito: Diverse società stanno cercando di sviluppare componenti per razzi stampate in 3-D, inclusa la Relativity Space, che vorrebbe costruire il 95% dei suoi razzi con un processo di stampa 3-D. La NASA sta anch’essa lavorando a una serie di elementi stampati nella speranza di applicare la tecnologia a progetti futuri come i prossimi lander lunari o le sonde per l’esplorazione dello spazio profondo.