Il numero di incendi boschivi nell’Amazzonia brasiliana è aumentato quest’anno sotto il nuovo regime del presidente Bolsonaro.
di James Temple
Secondo il National Institute for Space Research (INPE), sono stati contati di 70.000 incendi boschivi quest’anno nella foresta pluviale brasiliana, il numero più alto degli ultimi cinque anni, con un incremento di più dell’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Settimana scorsa, il fumo degli incendi, associato alle nuvole e ad un potente fronte freddo, ha oscurato la città di San Paolo in pieno giorno, a 2.700 chilometri di distanza.
Diversi fattori sono probabilmente in gioco. La scienza ci ha avvertito che i cambiamenti climatici, con “l’aumento d’intensità e frequenza di periodi di siccità” rendono la foresta pluviale amazzonica più suscettibile agli incendi. Allo stesso tempo, gli agricoltori locali continuano ad appiccare deliberatamente i fuochi per far posto a nuove coltivazioni o allevamento di bestiame.
Secondo i gruppi ambientalisti, questi agricoltori sono stati incoraggiati dal presidente Jair Bolsonaro, che durante la sua campagna elettorale si è impegnato a liberalizzare lo sfruttamento della foresta pluviale a favore delle attività agricole e minerarie. Da allora, la sua amministrazione si è attivamente impegnata ad allentare le costrizioni ambientali.
Bolsonaro ha recentemente licenziato il direttore dell’INPE, il fisico studente del MIT Ricardo Galvão, a seguito della pubblicazione di statistiche che hanno messo in evidenza la crescente deforestazione in Brasile. Il presidente ha lanciato l’idea che proprio le organizzazioni non governative ecologiste starebbero accendendo nuovi fuochi “per mettere in imbarazzo il suo governo dopo gli ultimi tagli ai loro finanziamenti”.
La foresta Amazzonica vera e propria si estende nei territori di nove nazioni e rappresenta uno dei più importanti sink biosferici del mondo. Racchiude in sé circa il 17% del carbonio mondiale intrappolato in vegetazione terrestre, nonché una ricca fonte di biodiversità e ossigeno. Secondo una recente ricerca, i soli incendi naturali, senza contare quelli deliberatamente appiccati a scopo di deforestazione, pompano miliardi di tonnellate di anidride carbonica durante gli anni di siccità.
I tassi di deforestazione dell’Amazzonia erano crollati per anni, in gran parte grazie al movimento “Save the Rain Forest” e alle normative più severe emesse sullo sfruttamento del suolo. Quest’anno, in Brasile, hanno ripreso ad aumentare in modo significativo: ogni minuto, scopare un’area di foresta pluviale “all’incirca delle dimensioni di un campo da calcio”.
Foto: Credito immagine: NASA Earth Observatory