Nel tentativo di promuovere l’attività economica dopo la seconda guerra mondiale, le città degli Stati Uniti iniziarono ad investire nelle scienze della vita. Oggi l’industria delle scienze della vita ha un forte impatto sull’economia del paese.
di Alessandro Ovi
Nel 1848 da quest’industria emerse una comunità scientifica nazionale grazie alla fondazione dell’American Association for the Advancement of Science. Tuttavia, il secolo successivo venne caratterizzato da un diminuito impegno nella ricerca e fu solo nella sua seconda metà che il settore registrò un notevole afflusso di nuovi prodotti, grazie a società che svilupparono programmi interni di ricerca e sviluppo. In questo lasso di tempo, cominciarono cominciato a prendere forma i cluster regionali. Attraverso collaborazioni con governi e istituzioni locali, molti si trasformarono poi nei principali cluster dei giorni nostri.
La Carolina del Nord fu una delle prime a fare un balzo di fiducia nell’investimento nelle scienze della vita. Il concetto di partenza era semplice: creare un parco di ricerca entro i confini delle tre università della regione, ovvero Duke a Durham, UNC a Chapel Hill e NC State a Raleigh.
Insieme, queste università e città hanno creato un’entità economica nota come Research Triangle Park (RTP).
Nel 1965 il governo federale s’impegnò nella costruzione di una struttura da 70 milioni di dollari e di lì a poco, il gigante tecnologico globale IBM annunciò i propri piani per la costruzione di una struttura di ricerca di 60,000 m². Da allora, all’interno del Triangolo sono stati creati oltre 40,000 posti di lavoro e 1,500 aziende, il tutto grazie a partnership universitarie e governative.
La seconda ondata d’innovazione è emersa negli anni ’70. Partì da due scienziati, Herbert Boyer della UC San Francisco e Stanley Cohen della Stanford, coloro che scoprirono lo “splicing genetico”, ovvero le prime tecnologie del DNA ricombinante. Questa scoperta chiave definì la successiva era del settore, in quanto l’uso dell’ingegneria genetica contribuì notevolmente alla scoperta e alla produzione di nuovi farmaci.
Tutti questi fattori aprirono le porte anche alla riuscita affermazione della controparte sulla costa occidentale della Baia, a San Diego. La loro storia iniziò con la fondazione di istituti di ricerca come lo Scripps e UC San Diego, che hanno portato alla suddivisione in zone del mercato secondario di Torrey Pines, specificamente per la ricerca scientifica.
Agli inizi degli anni ’80 la regione fu teatro di un afflusso di elementi complementari specializzati, tra cui avvocati brevettuali (Patent Lawyers), reclutatori di personale scientifico, e società di venture capital. Questo nuovo sistema di supporto, combinato con la rete di talenti scientifici della regione, ha portato San Diego sulla frontiera della innovazione biotecnologica.
Oggi, in termini di semplice occupazione di spazio, le localizzazioni più importanti di cluster tecnologici nel settore delle Scienze della vita sono:
Greater Boston, San Francisco Bay Area, San Diego, New Jersey, Philadelphia Maryland state, Railegh-Durham Seattle Bellevue, Chicago, Los Angeles Orange County
Sebbene ogni gruppo sia un caso a sè, vantando diverse competenze in una varietà di sottosettori, il tema comune che li unisce è quello di avere una miscela di istituzioni accademiche di livello mondiale, strutture di ricerca di eccellenza e una comunità medica molto unita.
Questi cluster sono stati in grado di svilupparsi perché hanno beneficiato di una ricca ricerca di base sulle Life Sciences, molto avanzata. Ciascun cluster vanta le proprie storie di successo individuali, ma tutte queste istituzioni e il talento a loro associato, hanno soprattutto saputo attrarre il capitale di rischio e gli investimenti del National Institute of Health (NIH) necessari al supporto degli ecosistemi e dell’infrastruttura alla base del loro successo.
I finanziamenti sono ulteriormente integrati dalla volontà dei governi locali di investire nelle risorse a loro disposizione.
Consapevole del suo ruolo di epicentro mondiale delle scienze della vita, l’area di Greater Boston ne è un esempio tipico. Il Massachusetts Life Sciences Center è stato istituito come agenzia di investimento finanziata dal governo, responsabile dell’implementazione di un
iniziativa da $1 miliardo. Offre la serie più completa di incentivi e programmi nazionali, e aiuta a creare posti di lavoro e sostenere il progresso del settore.
Risorse Umane e Spazi di lavoro
Il panorama sempre più competitivo e la domanda di manodopera altamente qualificata, hanno portato a una crescita salariale sostenuta per i dipendenti delle scienze naturali. È probabile che questa tendenza permanga, a causa di una riserva di lavoro limitata e della necessità di candidati con titoli di studio avanzati.
Anche l’esternalizzazione di R & D a terzi, come le CRO, è una strategia ampiamente utilizzata. Di fronte a una forza lavoro con competenze in continuo cambiamento e ad una crescente ricerca per attirare talenti, le aziende danno priorità a spazi con la capacità di migliorare il benessere dei propri dipendenti: lo spazio sta diventando il punto focale del reclutamento e le aziende sono sempre più alla ricerca di spazi sempre più ricchi di comfort.
Mentre l’industria del ‘Big Bio’ continua a sperimentare la ricerca di stimoli per promuovere la crescita interna, è sempre più diffusa la tendenza di seguire l’esempio delle aziende ‘Big Pharma’( le grandi aziende Farmaceutiche). Queste sono alla ricerca di nuovi prodotti attraverso M&A ( Mergers and Acquisitions: fusioni e acquisizioni) e partnership strategiche, piuttosto che attraverso gli sforzi tradizionali per migliorare le strutture interne di ricerca e sviluppo, nel tentativo di spendere in modo più efficiente.
Diventa quindi indispensabile lo sviluppo dei ‘cluster’ che spinge vari tipi di aziende a cercare vicinanze fisiche o ‘relazionali’.
I fondamentali del mercato immobiliare svolgono un ruolo importante nello sviluppo dei cluster. La scarsa disponibilità di spazi liberi è una tendenza nazionale e gli stati o le regioni, si stanno occupando del problema in vari modi. Per cluster globali d’élite come Boston e la Bay Area di San Francisco, l’ampio interesse degli investitori e le prospettive di mercato rialziste, hanno portato a un grande boom edilizio. Tuttavia, altri mercati stanno vedendo un mix di nuovi sviluppi, primo tra tutti la conversioni di locali da uffici a laboratori.
Ciò richiede al management di rivalutare il loro approccio al business e ha un impatto diffuso sui cluster in cui queste aziende vivono.
Scenario delle scienze della vita negli Stati Uniti:
Aumento dei costi, crescita del settore e impatto sugli immobili
In un’industria che dipende dalla sua capacità di innovare, l’adattamento al cambiamento e l’incertezza sono elementi ben noti.
Le organizzazioni continuano a concentrarsi su una crescita sostenibile e su un aumento delle entrate, ma lo stanno facendo a fronte di un aumento della pressione di costi e ostacoli normativi.
La domanda di nuovi farmaci è più alta che mai, tuttavia la ricerca interna rimane un approccio ad alto rischio e alto costo. Lo stesso costo di portare un nuovo prodotto sul mercato non è mai stato così alto. Secondo Deloitte, il costo per passare dall’idea di un prodotto, da ricerca e sviluppo alla commercializzazione, è aumentato oggi a $1,54 miliardi, rispetto ai $1,19 miliardi del 2010.
Le aziende a livello globale stanno esaminando attentamente i propri budget nel tentativo di ridurre i costi generali, ridimensionando le aziende ed aumentando l’efficienza operativa con riorganizzazioni interne.
Come descrivere quindi, esattamente, la crescita del settore trainante? La crescita dell’industria delle scienze della vita è spesso allineata con le spese sanitarie globali, che dovrebbero salire a 8,7 trilioni di dollari entro il 2020, rispetto a 7,0 trilioni di dollari nel 2015, secondo Deloitte.
Ciò sarà in gran parte determinato dal miglioramento dei trattamenti in varie aree terapeutiche a fronte di un aumento della popolazione anziana degli Stati Uniti. Un ulteriore potenziale di crescita potrà nascere dal consolidamento e dalla collaborazione tra gli operatori del settore, laddove essere ‘membri di un cluster’ porta certamente notevoli benefici.
Mentre alcuni dirigenti si trovano ad affrontare richieste da parte dei propri consigli di amministrazione e azionisti di ridurre i costi operativi e massimizzare l’efficienza, le società di ‘scienze ella vita’ continuano a concentrarsi sulla generazione di nuove entrate e sulla crescita sostenibile, motivando l’acquisizione di società più piccole per una spesa più efficiente.
Negli ultimi due decenni, gli Stati Uniti sono stati considerati l’innovatore leader a livello mondiale nel settore, fornendo fino al 70-80% dei finanziamenti globali per la ricerca e lo sviluppo, sempre secondo Deloitte.
Tuttavia, il cambiamento del panorama dell’industria sta causando modifiche nel modo in cui i fondi vengono assegnati. Il finanziamento del capitale di rischio e l’investimento complessivo nelle scienze della vita rimangono elevati e hanno offerto ai principali attori l’opportunità di impegnarsi in ricerche di nicchia.
Sia Big Pharma che Big Bio stanno cercando di concentrare i propri sforzi. Piuttosto che tentare di sviluppare farmaci per più malattie contemporaneamente, stanno adottando un approccio più specializzato investendo e acquistando piccole imprese in mercati di nicchia che hanno un prodotto pronto per essere commercializzato.
In prospettiva, le vendite del settore dovrebbero aumentare nei prossimi anni, inclusi i settori farmaceutico, biotecnologico e della tecnologia medica.
Sebbene la crescita del segmento dei presidi sanitari( Medical devices)i e della tecnologia (“medtech”) globale sia rimasta stagnante negli ultimi anni, sta guadagnando slancio e si prevede che cresca fino al 2020.
Il settore farmaceutico sta affrontando anche il problema della scadenza dei brevetti.
Tenendo a mente queste sfide, il resto di queste riflessioni, prende in esame le principali priorità delle società di scienze della vita e il loro potenziale impatto sugli immobili del settore.
Analizziamo ora con maggior dettaglio i fattori più rilevanti fino a qui identificati come caratteristici dello stato dell’industria e della crescita delle strutture a ‘Cluster’.
n. 1 Capitale umano e domanda di talento
n.2 Mancanza di spazio
n.3 Fonti di capitale in crescita
1- Capitale umano e richiesta di talento
Il capitale umano è ciò che fa correre le aziende delle scienze della vita, sia grandi che piccole, ovvero il
talento. Alla base di tutto c’è sempre la ricerca del talento. Studiando come come sono nati i cluster statunitensi, il punto comune a tutti è l’accesso a istituti di ricerca di livello mondiale, università, ospedali e individui che vi fanno esperienza. Tra queste prestigiose istituzioni possiamo citare la Pritzker School of Medicine e la Northwestern di Chicago, la Mayo Clinic e la University of Minnesota a Minneapolis-St. Metropolitana Paul, la Jhons Hopkins di Baltimora, il MIT, Harvard e la Tufts a Boston.
La vicinanza alle istituzioni di scienze della vita incide pesantemente sulle decisioni immobiliari, poichè le aziende cercano di posizionarsi al meglio per l’acquisizione di talenti.
Negli ultimi cinque anni, il salario medio dei dipendenti ha registrato una crescita del 19,2% e il numero totale di istituzioni industriali è aumentato del 13,1%.
Il numero totale di dipendenti nel campo delle scienze della vita è cresciuto del 4,3 per cento nello stesso periodo.
Questo tasso relativamente basso parla della mancanza di lavoratori disponibili piuttosto che della crescita effettiva del settore. Al fine di contrastare questo problema, alcuni stati hanno creato programmi di formazione per studenti.
Ad esempio, il Dipartimento per l’Occupazione e lo Sviluppo Economico del Minnesota (DEED) ha un programma di sovvenzioni che consente alle aziende di impegnarsi in ‘college quadriennali e biennali’ per formare lavoratori su esigenze ben definite e fornire loro uno specifico bagaglio di competenze.
Una strategia ampiamente utilizzata, in particolare nel settore farmaceutico, è stata l’assunzione di organizzazioni di ricerca a contratto (CRO).
Questa situazione è stata recentemente rafforzata con l’annuncio secondo cui INC Research di Raleigh verrà fusa con il gigante CRO di Boston per formare Ventiv Health, grazie ad un accordo del valore di $4,6 miliardi. La nuova società avrà sede nella Carolina del Nord e vanterà 22,000 dipendenti a livello globale. Questo è una testimonianza dell’importanza del ruolo di queste organizzazioni e del valore che aggiungono ai principali attori nel settore delle scienze della vita.
Nell’insieme, è chiaro che l’accesso a un pool di talenti più vasto e ad una comunità di scienze della vita fuori dal comune è ciò che rende queste località in qualche modo ’SPECIALI’. Le aziende che scelgono di rimanere in cluster di alto livello nonostante i costi di ricerca e sviluppo sempre più elevati rivelano che l’accesso ai talenti è per loro priorità assoluta.
2- Mancanza di spazio
Nessuno dei 10 migliori cluster statunitensi dispone attualmente di tassi di posti vacanti a più di una cifra.
La mancanza di manodopera non è l’unica limitazione per le società di scienze della vita che sono anche gravate da una mancanza di spazio disponibile.
Da uno sguardo alle classifiche di quest’anno, nove dei primi 10 cluster statunitensi hanno attualmente tassi di posti vacanti diretti inferiori al 10%. Il modo in cui il settore ha a che fare con una disponibilità eccezionalmente bassa varia a seconda del cluster e sta portando negli Stati Uniti ad una varietà di soluzioni immobiliari.
Anche in cluster altamente competitivi come Seattle-Bellevue, c’è una carenza di sviluppo continuo. Alessandria (WA) sta attualmente completando un progetto di 28,900 m² in 400 Dexter Avenue, che consegnerà completamente in locazione alla Juno Therapeutics entro la fine dell’anno. Il sindaco della città ha elogiato il progetto e sottolineato la posizione di Seattle come hub globale per le biotecnologie. Non sarà un grande sollievo per chi è a caccia di spazio, in quanto rimane un solo blocco di oltre 5,000 m².
Un altro grande spazio presto disponibile sarà situato nella Bay Areadi San Francisco.
HCP, ( Health Care Property Parners) un caposaldo delle scienze della vita della West Coast, è in procinto di costruire The Cove a Oyster Point nel sud di San Francisco. Attualmente il più grande progetto in costruzione nel mondo, il campus di sette edifici sarà caratterizzato da un centro servizi completo. Coprirà una superficie totale prossima ai 100,000 m², una volta inaugurato nella seconda metà del 2018.
Il nuovo sviluppo non è però limitato ai cluster di livello superiore. Nella contea di Westchester, a New York, lo sviluppo proposto per il North 60 comprenderà 110 ettari di spazio biotecnologico e medico, compreso l’incubatore biotecnologico del New York Medical College e il parco biotecnologico e medico di 500 milioni di dollari della Farerl Associates. Lo sviluppo prevede 14,000 m² di spazio per la ricerca e lo sviluppo ed il riposizionamento di oltre 100,000 m² di spazio per uffici ormai funzionalmente obsoleto.
Nuove espansioni tra i cluster (m²).
Bay Area 300,000
NYCity 210,000
Boston 145,000
Philadelpia 80,000
Raileigh-Durham 60,000
San Diego 50,000
WerchesterCounty 25,000
Seattle 20,000
Long Island NY 10,000
Maryland 5,000
Nel tentativo di soddisfare la domanda elevata in cluster ristretti, gli investitori di tutto il paese stanno convertendo spazi per uffici in spazi di laboratorio.
Il sub market UTC di San Diego ha visto 110,000 m² di nuove offerte sul mercato solo nell’ultimo anno. Sebbene siano inclusi alcuni progetti costruiti apposta per soddisfare la richiesta, la stragrande maggioranza di questo spazio è costituita da ex edifici per uffici che sono stati acquistati e convertiti in strutture per le scienze della vita.
A fronte di una forte concorrenza per lo spazio e il lavoro, questi sviluppi oggi vanno oltre il valore del design e delle infrastrutture.
Le decisioni immobiliari hanno la capacità di attrarre e trattenere talenti e di coltivare il tipo di ambiente di lavoro di qualità che consente alle aziende di prosperare. Ciò si traduce in entusiasmanti nuovi progetti che hanno il potenziale di ridefinire il futuro dello spazio e persino l’industria nel suo complesso.
3 Fonti di capitale in crescita
Talento e spazio sono entrambi cruciali per il successo delle aziende nel campo delle scienze della vita. Tuttavia, questi due elementi non sarebbero possibili senza il capitale necessario per sostenerne la crescita.
Le società di venture capital (VC) e i finanziamenti che forniscono, sono al centro dell’ecosistema delle scienze della vita. Consentono un’ulteriore innovazione di prodotto attraverso la R&D e offrono agli imprenditori molti vantaggi, come l’accesso ad altri investitori, una rete unica di talenti ed esperienza nella gestione di società simili e le sfide che ne derivano. Dopo un anno record nel 2015, il volume degli investimenti VC si è raffreddato nel 2016. Tuttavia, mentre i finanziamenti statunitensi nel complesso sono diminuiti del 20%, il finanziamento delle scienze della vita è diminuito solo dell’8 percento e ha ricevuto il secondo maggior finanziamento dietro l’industria del software.
Tuttavia, il venture capital non è l’unica realtà in termini di fonti di capitale.
La partnership strategica per lo sviluppo di farmaci è una tendenza che sta diventando sempre più popolare.
Anche se non si tratta di nulla di nuovo nel mondo di Big Pharma, questa strategia si sta riversando su Big Bio come risultato delle crescenti riserve di liquidità delle aziende. Ciò ha esercitato su di loro una nuova pressione per mantenere la crescita e ha portato le più grandi biotech del paese a seguire le Big Pharma cercando nuovi prodotti attraverso M&A e partnership. Questo concetto è supportato dal fatto che le società di Big Bio hanno aumentato la spesa per ricerca e sviluppo solo del 10% lo scorso anno rispetto al settore biotech nel suo insieme, che, a detta di Ernst Young (EY), avrebbe aumentato la spesa del 28%.
Questo divario rivela come Big Bio stia seguendo una strada simile a quella intrapresa dalla grande industria farmaceutica, dedicata all’acquisizione dell’innovazione a discapito dello sviluppo interno.
Ne è esempio la Juno Therapeutics di Seattle che ha recentemente ricevuto un investimento di $50milioni dal suo partner, Celgene, per sviluppare e commercializzare la propria pipeline a livello internazionale. non si tratta di un territorio sconosciuto per i pesi massimi delle biotecnologie del New Jersey, che nel 2015 hanno raccolto $8 miliardi nel finanziamento del debito per pagare le acquisizioni di Receptos, Inc. e Quanticel Pharmaceuticals. Quest’ultimo è il risultato del fatto che Celgene ha esercitato la sua opzione di acquisire Quanticel come parte di un accordo di collaborazione per i farmaci da 45 milioni di dollari tra le aziende diverse anni prima.
Quest’ attività non è limitata alle startup, ma si estende anche alle entità di ricerca, come recentemente messo in evidenza a Long Island dove la United Therapeutics, una società biotech con base nel Maryland, ha annunciato una partnership strategica con il Feinstein Institute, il ramo R&D di Northwell Health.
Le crescenti richieste del settore stanno aprendo la porta agli investimenti di capitale per prodotti e soluzioni di scienze della vita, oltre a spingere la richiesta di spazi di laboratorio. In particolare, sono le grandi aziende che reinvestono nel settore a favorire lo sviluppo di cluster, non solo in termini di avanzamento del settore, ma anche in termini di infrastrutture per le scienze della vita. Il denaro sta fluendo sempre più nel settore e gli investitori stanno identificando il valore che questo genera per i relativi beni immobiliari.
Il momento chiave è arrivato l’anno scorso quando la più grande società immobiliare privata del mondo, il Blackstone Group, ha acquisito BioMed Realty (BMR), il più grande fornitore di soluzioni immobiliari nella comunità delle scienze della vita. Il portafoglio di 18,9 milioni di metri quadrati di BMR è stato acquistato per $8 miliardi e propone un patrimonio distribuito 12 dei principali cluster Americani. Queste proprietà di alta qualità vantano bassi tassi di posti vacanti, e condizioni di noleggio a lungo termine che, a loro volta, generano flussi di cassa in crescita. Per il momento, l’interesse principale degli investitori è limitato ai cluster di alto livello; tuttavia, prevediamo che questa attività aumenterà e si espanderà in altri cluster poiché le proprietà delle scienze della vita continuano a imporsi come una propria ‘asset class’.
Sommario:
La Innovazione del cluster spiana il futuro dell’industria
Mentre l’industria continua a crescere, il numero di posti di lavoro e spazio commerciale dovrà crescere con esso.
Le aziende hanno identificato il luoghi dove il talento si raduna e vi hanno riconosciuto un elevato valore di vicinanza, fattore che raffina ulteriormente la profondità di questi ecosistemi. Questa concentrazione di capitale umano e società di scienze della vita diviene il luogo in cui la funzione dei cluster beneficia in modo inequivocabile gli occupanti, in quanto, con l’industria in continua crescita, il numero di posti di lavoro e il valore dello spazio commerciale dovranno crescere con essa.
Cluster di varie dimensioni stanno aggiungendo posti di lavoro ad un ritmo notevole. A seguito di un aumento dell’attività di leasing a Long Island, l’industria farmaceutica è aumentata di oltre il 30 percento anno su anno. Nella periferia del Maryland, MedImmune, una sussidiaria biotech di AstraZeneca, sta anticipando 300 nuovi posti di lavoro nel suo stabilimento di produzione nella contea di Frederick. Sulla costa occidentale, la Seattle Genetics, la più grande azienda di biotecnologie di Washington, ha annunciato l’intenzione di assumere altri 200 dipendenti quest’anno nel submarket di Seattle, a Bothell. Ciò è particolarmente significativo se si considera che si posiziona sulla scia della società biotech grazie all’aggiunta di 100 dipendenti nel 2015 e altri 150 dipendenti nel 2016.
La domanda di spazio per le scienze della vita rimane estremamente elevata, poiché i mercati con vincoli di offerta in tutti gli Stati Uniti cercano di soddisfare i requisiti degli occupanti. Ciò ha contribuito a un picco nello sviluppo dello spazio di laboratorio. Tuttavia, l’offerta limitata di manodopera sta favorendo un aumento dei salari anche nel settore delle costruzioni. In effetti, l’intero sottomercato Sorrento Mesa di San Diego si è formato quando gli sviluppatori hanno visto un’opportunità per maggiori ritorni attraverso la conversione di edifici industriali e flessibili in strutture di laboratorio .
Anche i partenariati istituzionali stanno vivendo un momento di sviluppo. La costruzione del laboratorio nel sub-mercato di West Raleigh avviene in collaborazione con la NC State University. Il sito si trova nel suo Centennial Campus, in quanto il talento del college è una fonte di grande attrazione per gli inquilini.
Una delle tendenze più notevoli che affiorano in questi cluster è lo sviluppo dello spazio del laboratorio urbano.
In un settore che rimane definito dalla sua capacità di rimanere moderno, i cluster cambiano continuamente per soddisfare le esigenze delle aziende che vi pongono la propria casa. Una delle tendenze più notevoli che affiorano in questi cluster è lo sviluppo dello spazio del laboratorio urbano.
Un esempio di questo è il progetto Innovation Square (iSQ) nel Seaport District di Boston. Con uno spazio all’avanguardia progettato da LEED, lo sviluppo urbano di 375.000 piedi quadrati mira ad attrarre aziende biotech affermate e aziende più piccole alla ricerca di spazi per incubatori. Il sottomercato Seaport vanta anche una forte presenza high-tech, che offre un’estensione a un diverso tipo di pool di talenti durante un periodo in cui le organizzazioni di scienze della vita si concentrano maggiormente sulla raccolta e l’analisi dei dati. Le aziende stanno cercando di utilizzare i dati per promuovere sforzi di R & S più efficaci e sforzi di commercializzazione.
L’integrazione delle analisi dei dati relativi al settore delle scienze della vita e i diversi tipi di dipendenti che cercheranno di andare avanti, rivelano come queste aziende inizino ad agire più come aziende high-tech,.
Esistono progetti urbani di cluster in costruzione in tutto il paese. Oltre a Boston e alla Bay Area, vanno inclusi il University City Science Center nel CBD di Philadelphia e l’Alexandria Center for Life Science a Manhattan.
Guardando Avanti
Ogni cluster ha una sua storia. Si spazia dalla nascita delle biotecnologie nella Bay Area e San Diego, attraverso Genentech e Hybritech (ora Eli Lilly), a un’esplosione medtech nel Minneapolis-St. Paul.
Mentre questi cluster sono cambiati dalla metà del 20 ° secolo, il loro valore fondamentale rimane lo stesso: un’alta quantità di stabilimenti e talenti di scienze della vita concentrati in un’area densamente popolata.
Questo ci porta alla nostra tendenza finale, che è rappresentata dalle città globali degli Stati Uniti, ricche di risorse e interessate a divenire il prossimo grande polo di scienze della vita. In particolare New York City, una città con una grande quantità di risorse, ricca di rinomati centri accademici e medici. Qui lo sviluppo di cluster è stato rallentato a causa della mancanza di infrastrutture per le scienze della vita e dagli alti costi operativi e di sviluppo.
In risposta alla domanda, la città ha lanciato LifeSci NYC, un’iniziativa che assegnerà $100 milioni per la creazione di un campus di scienze della vita applicate che dovrebbe servire da ancoraggio del settore. L’organizzazione ha anche promesso $300 milioni di incentivi fiscali per gli investitori che si impegneranno a costruire spazi commerciali per laboratori a prezzi accessibili.
Un’altra città che ha fatto passi da gigante nel mettersi sulla mappa del settore è Houston. La quarta metropoli più grande del paese è già sede del più grande complesso medico del mondo, il Texas Medical Center (TMC). La città è in procinto di raccogliere fondi per costruire un campus commerciale da $2 miliardi e 30 acri. Non è una coincidenza che uno dei più noti operatori di incubatori del settore, JLABS, abbia aperto una struttura di 3000m² all’interno del TMC, e non dovrebbe sorprendere il fatto che sia considerato un forte candidato emergente per la posizione di “terza forza” nel campo delle scienze della vita negli Stati Uniti.
Tuttavia, Houston non è l’unico cluster del Texas in crescita.
Ben nota per avere un fiorente settore dell’alta tecnologia, la città di Austin si è fatta tranquillamente attraente per le scienze della vita. La città contiene aziende operanti nelle scienze della vita in un raggio di 25 miglia, molte delle quali sono start-up ancora giovani.
La capitale dello stato porta anche $60 milioni all’anno in finanziamenti NIH e ha visto la recente apertura della nuova Dell Medical School presso l’Università del Texas, che contribuirà a molti degli elementi essenziali che hanno permesso ad altri cluster di arrivare dove sono oggi .
Osservando il panorama delle scienze della vita degli Stati Uniti da un punto di vista di settore, è probabile che continui a venire rimodellato dalle attività di fusione e acquisizione. Il quadro si completa con il fatto che la nuova amministrazione ha sostenuto un approccio più favorevole alle imprese che consente alle società nazionali di pagare un’aliquota fiscale più bassa quando si effettua il prelievo di denaro dall’estero. Questi fattori continueranno a influire sul mercato immobiliare delle scienze della vita e daranno forma al futuro di questi cluster.
Guardando al 2018, si possono quindi identificare due tendenze emergenti che potrebbero influire sulle decisioni e la strategia immobiliare nei cluster di scienze della vita:
1- Tutti i segnali puntano a un’ulteriore crescita del settore, il che comporterà un aumento della domanda di spazio.
2- Poiché le aziende si occupano di mantenere e attirare talenti, lo spazio dei laboratori urbani e i campus di periferia saranno al centro della prossima generazione di sviluppo di laboratori.