La diffusione del contagio tra il personale che circonda il presidente Trump ha reso evidente non l’inutilità dei test rapidi, ma una mancanza di coordinazione con le altre misure di prevenzione anti-covid.
di Neel V. Patel
Due giorni fa, 18 persone che hanno lavorato alla Casa Bianca sono risultate positive al covid-19. È probabile che il numero aumenti. Ora la strategia della Casa Bianca per prevenire la diffusione del contagio è sotto esame, in gran parte perché imperniata principalmente sull’uso di test rapidi quotidiani e nient’altro.
A marzo, il produttore di dispositivi medici Abbott Labs ha presentato una nuova versione della sua piattaforma di test ID NOW che potrebbe fornire i risultati dei test del coronavirus in soli 5-13 minuti. La FDA ha approvato rapidamente il test, che il commissario Steve Hahn ha definito “un punto di svolta” nella lotta contro la pandemia.
Il presidente Donald Trump si è mostrato entusiasta e la Casa Bianca ha iniziato a testare tutti coloro che lavoravano nell’edificio. Verso la fine di agosto, l’amministrazione è passata a un altro test rapido di Abbott, chiamato BinaxNOW. I funzionari affermano che le persone sono state sottoposte a test quotidianamente. La Casa Bianca si basava fondamentalmente sul test come misura principale per tenere il virus fuori dall’ufficio esecutivo: indossare maschere rimaneva facoltativo e le misure di distanziamento sociale non venivano applicate.
Eppure test rapidi come il test di Abbott hanno segnalato falsi negativi tra la popolazione. Ciò significa che alcune persone potrebbero aver diffuso inconsapevolmente il virus. L’epidemia della Casa Bianca è un ottimo esempio dei limiti dei test rapidi, che dovrebbe indurci a utilizzare la tecnologia in modo appropriato.
Lo stato delle cose
Nessun test è accurato al 100 per cento, ma il gold standard per la diagnosi di covid-19 è un test PCR. I passaggi nasali vengono tamponati e il campione viene eseguito attraverso quella che viene chiamata reazione a catena della polimerasi. Questo processo amplifica qualsiasi materiale genetico virale presente, consentendo ai medici di determinare se il virus è presente o meno.
Il vantaggio dei test PCR è che sono estremamente accurati. I falsi negativi sono generalmente molto rari, circa il 2 per cento (sebbene alcuni studi all’inizio della pandemia riportassero tassi di falsi negativi fino al 37 per cento per i tamponi nasali).
Ma questi test hanno anche degli svantaggi. I tamponi possono essere scomodi e quindi difficili da somministrare correttamente. Inoltre i campioni devono essere consegnati a un laboratorio completamente attrezzato. Il test PCR richiede almeno alcune ore per essere completato, motivo per cui i laboratori in genere riportano i risultati in 24 ore al massimo (e si può arrivare a oltre una settimana quando c’è un arretrato di campioni).
I test rapidi, d’altra parte, possono fornire risultati in pochi minuti. Funzionano in diversi modi. Alcuni rilevano anche materiale genetico: la piattaforma ID NOW amplifica effettivamente il materiale genetico virale allo stesso modo di un test PCR, ma senza cicli termici, che i test PCR utilizzano per catalizzare reazioni termosensibili che promuovono l’amplificazione genetica. Altri test rapidi come BinaxNOW cercano antigeni virali (proteine del virus SARS-CoV-2).
Ma ciò che i test rapidi guadagnano in velocità, perdono in accuratezza, soprattutto quando si tratta di falsi negativi. Abbott afferma che il suo test ID NOW ha un tasso di falsi negativi del 5,3 per cento, ma altri studi hanno dimostrato che può arrivare fino al 75 per cento. L’azienda afferma che BinaxNOW, nel frattempo, può fornire risultati in meno di 15 minuti e vanta un tasso di falsi negativi di appena il 2,9 per cento.
Ma la versione covid è stata ufficializzata solo ad agosto e non ci sono stati studi indipendenti per esaminare la veridicità di queste affermazioni. E25Bio, con sede nel Massachusetts, sta lavorando a un test rapido dell’antigene per covid-19 che dovrebbe fornire risultati in meno di 30 minuti, ma potrebbe fornire falsi negativi in un test su 10.
Come implementare test rapidi in modo responsabile
Il test dipende dalla “sensibilità”, vale a dire la capacità del test di rilevare ciò di cui va alla ricerca. In questo caso, è la presenza del virus. Più è abbondante nell’organismo, più facile è rilevarlo. I test PCR aiutano questo processo moltiplicando artificialmente il materiale genetico virale nel campione di un paziente, rendendolo molto sensibile e permettendo di rilevarlo anche quando è presente a livelli inferiori.
Ma le dinamiche dell’infezione da covid-19 presentano un problema per i test rapidi, afferma Donald Thea, esperto di salute pubblica della Boston University. Nelle prime fasi dell’infezione, non c’è abbastanza virus da poter essere rilevato dai test rapidi: non sono abbastanza sensibili. Sarebbe necessario un test PCR per diagnosticare correttamente un’infezione da covid-19. “All’inizio del contagio, è necessario un certo periodo di tempo affinché il virus si moltiplichi all’interno dei tessuti”, afferma Thea. “L’aumento del numero di particelle virali avviene abbastanza rapidamente, nell’arco di ore”.
I test rapidi funzionano una volta che una persona ha quella carica virale più elevata, cioè più particelle virali nel corpo, e quindi è più probabile che sparga particelle e le espelli nell’aria. Quindi, se si è stati contagiati da poco, un test rapido eseguito nel corso della mattina potrebbe risultare negativo. Ma poiché la carica virale si accumula nell’organismo durante la giornata, la sera lo stesso test potrebbe risultare positivo.
Ci sono molte altre incognite da considerare. Alcune persone potrebbero essere molto contagiose anche all’inizio della malattia. Altre potrebbero avere un avvio lento. Stiamo ancora cercando di capire l’esatta relazione tra infettività e carica virale e quanto virus è effettivamente necessario per provocare un’infezione. E come vediamo dalla ricerca sui superdiffusori, sembra che solo poche persone si dimostrino effettivamente abbastanza contagiose da trasmettere il virus (si stima che dal 10 al 20 per cento degli individui infetti sia responsabile dell’80 per cento dei nuovi casi di covid-19).
Il vero potere dei test rapidi sta nel distribuirli ampiamente in una popolazione per testare le persone molto frequentemente. “Questa modalità consente di individuare precocemente i casi contagiosi, in particolare casi molto infettivi, come i superdiffusori, e metterli in auto quarantena per interrompere la catena di trasmissione”, afferma Thea. Anche se la minore accuratezza di questi test significa che ci saranno alcuni falsi positivi e falsi negativi, “si bloccano persone che diffondono il virus”.
È in questo senso che la Casa Bianca ha sbagliato i test rapidi: ci ha fatto troppo affidamento per tenere i malati al di fuori dall’edificio invece di limitarsi a segnalare coloro che erano già a uno stadio contagioso della malattia. Con una tale strategia, un singolo falso negativo può essere devastante per tutti coloro che lavorano all’interno, soprattutto se non vengono messe in atto altre precauzioni.
È possibile che ci siano state altre carenze: o i test non sono stati eseguiti con la frequenza richiesta, o le persone che sono risultate positive al test non si sono messe immediatamente in quarantena (alcune segnalazioni riportano che dopo essere state allertate con un risultato positivo di ID NOW, il presidente e altri, in attesa di un test PCR di follow-up, hanno continuato le normali attività e hanno esposto le persone al contagio).
Un futuro incerto
I test di amplificazione genetica sono costosi indipendentemente dal tempo che impiegano. Ma i test rapidi dell’antigene non sono solo veloci, ma anche relativamente a basso costo, il che renderebbe molto più facile produrli in serie e renderli disponibili al pubblico per l’uso a casa o in un luogo di lavoro. Thea dice che molti, come il test E25Bio e il test BinaxNOW di Abbott, potrebbero essere eseguiti a 1 dollaro.
Lo svantaggio è che l’aumento di questo tipo di test potrebbe rendere più difficile per i funzionari della sanità pubblica tenere sotto controllo il virus. I risultati dei test in questo momento vengono inviati ai dipartimenti sanitari statali e quindi al CDC, e i dati vengono messi a disposizione dei funzionari per aiutarli a prendere decisioni informate su come rispondere ai cambiamenti nella diffusione del virus. Se tutti fanno affidamento su test al di fuori delle strutture mediche, la pipeline di dati critici potrebbe andare persa, poiché non esiste un obbligo per le persone di auto-segnalare questi risultati ai funzionari sanitari.
E dato lo stato caotico della gestione del coronavirus negli Stati Uniti in questo momento, è improbabile che questo problema venga risolto.
Immagine: Il presidente Donald Trump mostra il test rapido di Abbott. AP / Alex Brandon
(rp)