Acquistando la startup Movidius, Intel spera di fare breccia nel mercato dei chip per la visione artificiale.
di Michael Reilly
Dopo aver mancato l’occasione rappresentata dal mercato dei chip mobili, ed aver cominciato a perdere colpi in quello degli hardware per intelligenze artificiali, Intel sta cercando di comprarsi un posto nell’avanguardia del prossimo trend emergente. La sua ultima mossa è stata l’acquisto della Movidius una società che produce chip per la visione artificiale impiegati nei droni e nei dispositivi intelligenti.
La missione autoproclamata di Moviduis, una delle 50 società più interessanti del 2016 secondo MIT Technology Review, è dare alle macchine “il dono della vista”, un traguardo che raggiungono principalmente attraverso le loro “unità di elaborazione visiva”. I chip hanno già trovato applicazioni nei droni prodotti dalla DJI, dove vengono utilizzati per rilevare ed evitare ostacoli, e nel sistema di realtà aumentata Tango di Google.
In una dichiarazione, Movidius ha spiegato che la tecnologia RealSense di Intel è la ragione per cui questo accordo è un incrocio valido – Intel era già sul percorso verso un sistema avanzato di visione artificiale con le sue fotocamere 3-D. Josh Walden, un vice presidente senior a Intel, sostiene che Movidius sarà utile alla società sia per i software che per gli hardware. Gli algoritmi di apprendimento approfondito della società sono fatti su misura per la visione artificiale, e Walden spiega che Intel vede grandi promesse (o grandi guadagni) nel reame di dispositivi in grado di vedere e decifrare l’ambiente circostante.
Nvidia, che domina il mercato dei chip dedicati all’apprendimento approfondito, darà sicuramente del filo da torcere a Intel. L’acquisto di Movidius, però, potrebbe garantire a Intel un posto in un mercato che, seppur piccolo rispetto alle entrate complessive della società, sembra destinato a esplodere.
(MO)