I governi in tutto il mondo hanno fatto ricorso a campagne di odio e violenza online per intimidire o silenziare i loro oppositori.
di Erin Winick
La notizia: Un rapporto pubblicato dall’ Institute for the Future, un gruppo pubblico di policy con sede in California, elenca l’impressionante diffusione di questo fenomeno. Campagne di odio e minacce anonime sono diventate strumenti essenziali alla repressione e all’opposizione di idee sia nelle dittature che nelle democrazie.
Come funziona: Attraverso profili fasulli e attacchi coordinati con legioni di follower, i governi rendono estremamente complesso il processo di distinzione fra contenuti realmente indicativi di una opinione pubblica e contenuti prodotti da troll sponsorizzati. Spesso gli attacchi promuovono violenza o aggressioni sessuali, in particolare quando i bersagli sono delle donne.
Alcuni esempi: Il governo indiano avrebbe pagato orde di persone perché coordinassero i propri post al fine di supportare il Primo Ministro Narendra Modi ed attaccare i suoi oppositori. Il rapporto descrive casi analoghi in Ecuador, Messico e a Malta. Fra i risultati di queste operazioni spiccano censure da parte di giornalisti, arresti e addirittura assassinii di alcune persone che erano state prese di mira. Secondo il rapporto, persino gli Stati Uniti non sarebbero indifferenti a queste pratiche. “La strategia di incitazione o alimentazione delle campagne dei troll è stata riscontrata anche negli Stati Uniti, dove pubblicazioni estremamente faziose quali Breitbart e fonti vicine a Trump indicano ai troll i bersagli da colpire”, si legge.
Esiste un rimedio? Il rapporto raccomanda tre percorsi principali per creare norme capaci di limitare le sponsorizzazioni di troll da parte dei governi: le leggi internazionale sui diritti umani, le leggi negli Stati Uniti (sede delle principali società di social media), e le normative poste a controllo dei contenuti pubblicati dalle principali società tech. Per riuscire ad apportare alcuna modifica attraverso uno di questi canali sarà però necessario raggiungere un accordo fra molteplici attori, alcuni dei quali avrebbero molto da perdere con un cambiamento.
Immagine: Mark König, Unsplash
(MO)