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    Il successore di Rex Tillerson sarà ancora più pericoloso per il clima

    L’espulsione del Segretario di Stato degli Stati Uniti segna un ulteriore passo indietro nella lotta al cambiamento climatico.

    di James Temple

    La notizia: Lo scorso13 marzo, Donald Trump ha annunciato su Twitter di aver licenziato il Segretario di Stato Rex Tillerson e di aver nominato il direttore della CIA Mike Pompeo quale suo successore.

    Scetticismo ambientale: Lasceremo ad altre pubblicazioni i commenti sulla condotta di Pompeo nella politica estera, segnata dalla decisa opposizione all’accordo iraniano per il nucleare e dalla politicizzazione di questioni di intelligence. La sua nomina, però, è causa di serie preoccupazioni per il settore delle energie rinnovabili e la questione del cambiamento climatico, visto che Pompeo è notoriamente scettico nei confronti del riscaldamento globale.

    Tillerson, l’ex CEO di Exxon, non era esattamente un sostenitore delle energie rinnovabili. L’economista di Harvard Robert Stavins aveva però commentato sul suo blog che, nonostante le sue mancanze, sui temi ambientali Tillerson si comportava da “adulto” e riconosceva la “realtà scientifica del cambiamento climatico provocato dalle attività umane”, supportava la tassa sul carbonio e considerava l’accordo climatico di Parigi “un importante passo in avanti”.

    Pompeo, d’altro canto, ritiene che l’agenda climatica dell’amministrazione Obama fosse fin troppo radicale, al punto da aver definito “ignorante, pericolosa e assolutamente incredibile” la convinzione che il cambiamento climatico possa rappresentare un problema di questione nazionale.

    Quanti danni potrebbe provocare Pompeo? L’amministrazione Trump si è già dissociata da gran parte del mondo sul tema del cambiamento climatico, inclusi gli alleati degli Stati Uniti. Una politica estera bellicosa potrebbe causare ancora più danni ai fragili rapporti e al rilanciato entusiasmo per le questioni climatiche.

    “L’ingresso di Mr. Pompeo, ammesso che venga confermato dal Senato degli Stati Uniti, costituirà l’ennesimo triste capitolo nella breve storia della misera governance sotto la presidenza di Donald Trump”, scrive Stavins.

    (MO)

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