Il Premio IR20 promuove la ricerca di soluzioni scientifiche ai più grandi problemi dell’umanità: contrasto dei cambiamenti climatici e difesa della salute.
di MIT Technology Review Italia
Il mondo scientifico lancia da decenni l’allarme sui cambiamenti climatici, eppure i rischi che si accompagnano all’innalzamento delle temperature medie globali è stato solo recentemente preso in seria considerazione da politici ed economisti.
Siamo ormai testimoni di quegli eventi catastrofici preannunciati dagli scienziati. Siccità ed alluvioni, riscaldamento dei mari e scioglimento dei ghiacci, incendi e uragani: ogni angolo del mondo vive l’esperienza degli estremi provocati dal cambiamento climatico. Né è tanto più rosea la situazione sul fronte della salute: l’equilibrio compromesso degli ecosistemi e la globalizzazione dei contatti hanno favorito l’esplosione di una pandemia che ha portato ad innumerevoli morti e ancora paralizza l’economia mondiale.
Per far fronte al futuro servono investimenti nella ricerca sufficienti a garantire la formulazione e messa in pratica di soluzioni, si tratti di frenare le emissioni o alimentare la capacità di resilienza umana e del mondo intero.
Per quanto macro realtà come la Comunità Europea o gli USA si stiano mettendo in movimento, non si può sottovalutare il contributo delle realtà locali, né rischiare di farsi scappare i risultati di ricerche potenzialmente importanti.
Entra in gioco il Premio Innovazione e Ricerca 2020, un’iniziativa organizzata dalla Regione Piemonte allo scopo di puntare i riflettori su imprese, start up, enti e laboratori di ricerca, pubblici e privati con progetti d’eccellenza nell’ambito delle categorie “Green economy” e “Health economy”. Alla sua prima edizione, il premio è stato pensato come strumento di valorizzazione del sistema imprenditoriale piemontese dell’innovazione e della ricerca, caratterizzato da eccellenza e dinamicità.
Sono stati 98 i candidati, tra cui alcune grandi aziende, ma soprattutto quella rete vivace di piccole e medie imprese vivace che mantiene l’economia regionale in prima linea nello sviluppo del paese. Il Piemonte vanta, infatti, un buon numero di soggetti attivi nel campo dell’innovazione, spesso supportati da una stretta relazione tra sistema pubblico, accademico e imprenditoriale.
Molti dei progetti candidati sono stati cofinanziati dal Programma Operativo Regionale del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, mentre altri sono il risultato di collaborazioni tra pubblico e privato. È il caso di ISWEC, un sistema sviluppato dal Politecnico di Torino in collaborazione con Eni capace di convertire l’energia delle onde marine in energia elettrica.
È chiara dunque la scelta di assegnare i premi non solo per categoria (Green Economy/ Health Economy), ma anche per tipologia delle imprese partecipanti: collaborazione pubblico-privata, impresa senior, impresa start up. La giuria di esperti ha visto la partecipazione di tre rettori da Politecnico, Università di Torino e del Piemonte Orientale e personalità del mondo scientifico e della divulgazione scientifica come Mario Rasetti e Piero Bianucci.
L’iniziativa ha portato alla ribalta un’eclettica gamma di progetti di ricerca, sia conclusi che ancora in fase di sviluppo, e la necessità di selezionare dei vincitori nulla toglie alla creatività ed all’ingegno dimostrato dai candidati.
Nel settore Green Economy si sono distinti progetti dedicati ad ogni ambito della transizione ecologica e dell’economia circolare: da soluzioni per l’agricoltura e l’edilizia a proposte per città intelligenti, per la gestione e trasformazione dei rifiuti in risorse e per l’ottimizzazione di ogni aspetto della produzione, dell’utilizzo e della gestione dell’energia da cui la società umana dipende.
Il primo premio della categoria va ad una soluzione per la trasformazione di scarti organici e anidride carbonica in biocarburanti e fertilizzanti, nonché ad un processo di produzione di granuli di plastica riciclata al 100% da cartoni in tetrapak. Tra i progetti presentati, però, troviamo anche un sistema per l’estrazione di polimeri da compost, un insieme di servizi software ed IoT per l’igiene urbana o una soluzione di monitoraggio per la coltivazione di viti e la produzione di vino, oltre al sistema ISWEC per la conversione in energia del moto ondoso del mare.
Non è un caso che nel settore Health Economy si siano rivelati vincenti progetti dedicati allo sviluppo di soluzioni smart e digitali che rendono il paziente sia più autonomo che più semplice da seguire a distanza. Il primo premio è dunque andato ad un sistema di supporto alla mobilità sicura ed autonoma per persone ipovedenti, ad un’applicazione di telemedicina e tele monitoraggio ed infine, ad un progetto pesato per l’ospedalizzazione a domicilio.
(lo)