Secondo uno studio pubblicato sul “Journal of Medicine del New England”, le donne che acquistano direttamente i contraccettivi online stanno anticipando quanto succederà negli anni a venire nel mondo della medicina.
di Tanya Basu
La ricerca, dal titolo A Study of Telecontraception, ha reclutato sette “acquirenti segreti” in California che hanno acquistato contraccettivi da nove venditori dopo aver compilato questionari online in cui hanno segnalato di avere alcuni problemi ad assumere determinati tipi di pillole.
I disturbi erano di vario tipo: un’acquirente era una donna che allattava un paio di settimane dopo il parto; un’altra aveva una trombosi venosa profonda, una terza soffriva di emicrania con aura e, soprattutto le donne più giovani, manifestavano una difficoltà a “prendere quotidianamente la pillola”.
Ogni visita online è durata circa 7 minuti e mezzo, quindi molto meno della normale visita del medico. Circa un terzo delle visite è stato seguito da un messaggio di testo, una videochiamata o una telefonata. Una prescrizione elettronica è stata inviata alla farmacia locale lo stesso giorno o spedita a casa della paziente entro due settimane, con costi che vanno dai 67 ai 519 dollari (la media per una paziente non assicurata nel corso dell’anno è stata di 313 dollari).
“Lo sapevamo in anticipo, che è straordinariamente conveniente per le donne ricevere prescrizioni via posta”, afferma Ateev Mehrotra, docente associato di politica sanitaria e medicina presso la Harvard Medical School che si occupa del boom della telemedicina. “Per molte donne è un’opzione che fa risparmiare tempo e denaro rispetto all’andare fisicamente in uno studio medico”.
Quindi la telecontraccezione è economica e conveniente. Ma è sicura? Lo studio ha dimostrato che lo è: nelle 45 visite in cui erano presenti controindicazioni ai contraccettivi orali, il 93 per cento ha aderito alle linee guida del Center for Disease Control and Prevention (solo tre visite hanno portato a prescrivere il controllo delle nascite quando non era sicuro).
Il lavoro di Mehrotra, svolto in collaborazione con Tara Jain della Harvard Medical School, ha enormi implicazioni. In un’era in cui i diritti riproduttivi e l’accesso al controllo delle nascite stanno diventando sempre più fonte di confronto serrato, lo studio dimostra che il mondo medico digitale non offre solo accesso e facilità, ma, soprattutto, sicurezza.
È anche un “assaggio” di un modo potenzialmente più produttivo di fare medicina, afferma Mehrotra. Nella medicina convenzionale, si consiglia ai medici di utilizzare una visita per capire cosa sta succedendo con i pazienti e aiutarli a raggiungere l’obiettivo del momento.
Mehrotra afferma, invece, che il modello online inverte del tutto questa dinamica, aprendo la strada non solo a visite più brevi, ma migliori e a un costo inferiore.
Se i pazienti hanno paura che l’automazione riduca il tempo dedicato al rapporto diretto tra medico e paziente, Mehrotra sottolinea che i risultati smentiscono questa ipotesi: le visite sono più brevi, ma finalizzate alla soluzione del problema del paziente.
Mehrotra ammette che il più grande difetto dello studio è che il campione è veramente limitato: solo sette donne nel corso di pochi mesi.
Ma , sempre secondo Mehrotra, ha il pregio di affrontare alcune delle preoccupazioni che sono state sollevate sull’accesso online di chi potrebbe non essere in grado di ottenere facilmente i contraccettivi, forse a causa dell’età, forse a causa del vivere in uno stato restrittivo.
Mehrotra ha concluso dicendo che lo studio si è concentrato su donne intorno ai 20 anni, anche se i risultati indicano che il controllo delle nascite online potrebbe essere sicuro e accessibile soprattutto per le giovanissime.
(rp)