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    I suoni di Marte

    La NASA ha condiviso frammenti audio di terremoti marziani rilevati dal lander InSight all’inizio di quest’anno.

    di Neel V. Patel

    Il lander InSight della NASA è arrivato su Marte lo scorso novembre, per studiare le profondità del pianeta e osservarne le attività sismiche. Usando un sismometro specializzato denominato SEIS, il lander ha rilevato le prime scosse il 6 aprile. Da allora, InSight ha misurato più di 100 brontolii, 21 dei quali sono stati considerati terremoti. 

    Le due tracce audio caricate dalla NASA provengono da marsquakes misurati il 22 maggio e il 25 luglio di quest’anno, con magnitudo rispettivamente di 3,7 e 3,3. Queste letture del SEIS sono molto al di sotto della normale gamma dell’udito umano, quindi sono state accelerate e trasformate in frequenze più elevate. 

    I suoni sono divertenti, ma procurano anche alcune informazioni utili. Le vibrazioni prodotte dai terremoti sulla Terra sono in grado di viaggiare senza interruzioni e passare in pochi secondi, grazie al fatto che le fratture nella crosta terrestre finiscono, nel tempo, col riempirsi di minerali trasportati dall’acqua. Sulla luna, tuttavia, l’assenza di acqua liquida comporta il fatto che le fratture sono permanenti e i terremoti creano un’intensa dispersione di vibrazioni. Le onde sonore possono persistere per decine di minuti. 

    Marte è una specie di mix tra i due pianeti. La superficie è costellata di crateri come la Luna, ma le sue fratture non sono altrettanto gravi, quindi le onde sismiche durano un minuto o due. È una prova in più di quanto Marte e la Terra abbiano in comune, nonostante quanto si siano differenziati in miliardi di anni.

    (lo)

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