L’app consente ai bambini più piccoli di unirsi a Facebook, utilizzando l’account Messenger dei genitori per interagire con i loro coetanei.
di Tanya Basu
Pochi giorni fa, sul suo telefono Cassie Wilson ha ricevuto da Facebook Messenger una strana notifica in cui veniva informata che sua cugina l’aveva contattata. La comunicazione era abbastanza anomala, perché la cugina ha 10 anni e l’età minima per iscriversi a Facebook è 13 anni. “Ci vedevamo abbastanza spesso prima della crisi del coronavirus”, ha spiegato Wilson, “Gli amici utilizzano tutti questo sistema per comunicare”.
Il sistema a cui si riferisce Wilson è Messenger Kids di Facebook, separato ma connesso al Messenger di Facebook con cui gli adulti hanno familiarità. Lanciata a dicembre del 2017, l’app consente ai più piccoli di collegarsi a Facebook per utilizzare l’account Messenger dei genitori per interagire con altri bambini.
I genitori hanno pieno accesso all’app e devono approvare chi contatta i bambini; i bambini ricevono messaggi di testo, chat video e inviano adesivi ai loro amici. Ma alcuni critici hanno subito accusato Facebook di aver tentato di attirare i bambini come futura base di clienti. Dopo pochi mesi dal lancio di Messenger Kids, è scoppiato lo scandalo di Cambridge Analytica, portando molti a dubitare delle intenzioni di Facebook.
La crisi del coronavirus e le chiusure delle scuole hanno reso Messenger Kids inaspettatamente popolare. SensorTower, un’azienda che misura il consumo globale di app, ha mostrato un notevole aumento dei download di Messenger Kids con la diffusione della pandemia di coronavirus.
“Me l’ha mostrato mia moglie; ne parlavano tutte le mamme”, afferma J. R. Wells, insegnante di scienze sociali del Missouri. A suo figlio di 7 anni, Braden, mancava vedere i suoi amici e parlare del loro programma televisivo preferito, “The Masked Singer”. Dopo un paio di giorni di isolamento, Wells e sua moglie hanno scaricato Messenger Kids, e Braden e i suoi amici hanno iniziato a chattare e a fare elaborate coreografie di canzoni e balli, proprio come fanno i bambini più grandi con TikTok.
Wells sa perfettamente che Messenger Kids è un prodotto Facebook. In effetti, si sente a disagio per questa situazione. “Comunque”, ha detto Wells, “stiamo monitorando attentamente l’attività di Braden”. A dire il vero, proprio il mese scorso, Messenger Kids ha introdotto controlli parentali ancora più stretti, inclusi i registri delle chat.
Daniel Sieradski di Syracuse, nello stato di New York, ha fatto eco a questo sentimento. Suo figlio di 5 anni, chatta con gli amici con indosso la maschera di un orso danzante. Sieradski definisce Facebook “una delle aziende più vili”, ma la giustifica, affermando che le attività sull’app “non forniscono il tipo di informazioni che Facebook può capitalizzare in quanto si tratta solo di chat video e giochi”.
Mentre, in questo momento, i servizi di videoconferenza di Zoom sono al centro dell’attenzione del mondo degli adulti, il modo in cui i bambini si connettono è molto più nebuloso e confuso. I racconti sui bambini in età prescolare che usano Zoom sono da non perdere e Amazon Echo Dot Kids, un dispositivo simile ad Alexa dotato di controllo parentale e libri, canzoni e giochi adatti ai bambini, è progettato specificamente per i bambini delle scuole elementari e offre la possibilità per loro di chiamare l’un l’altro.
Ma la maggior parte degli studenti delle scuole elementari americane non ha accesso alle funzionalità di chat video di Zoom o Echo Dot Kids a causa delle leggi che impongono alle scuole di offrire pari opportunità di apprendimento a tutti i bambini. Non è facile garantire questo diritto e si creano inevitabilmente delle situazioni di isolamento sociale. Senza la libertà di mandare messaggi o chiamare i loro amici, i bambini possono sentirsi frustrati e isolati.
Genitori come Wells e Sieradski sono disposti a mettere da parte la loro ostilità a Facebook per due motivi. In primo luogo, Messenger consente ai propri figli – troppo grandi per i playdate virtuali su Zoom e FaceTime, troppo giovani per avere il proprio smartphone per inviare messaggi di testo o utilizzare app come Houseparty e account di social media – di rimanere in contatto.
“Braden è entusiasta di parlare con i suoi amici. Ora è molto più rilassato”, afferma Wells. E’ una manna dal cielo per i genitori ansiosi ed esausti che lavorano da casa, ma che hanno anche bisogno di stare tranquilli.
Morgan Brown, responsabile di prodotto di Messenger Kids, la chiama “tecnologia d’ allenamento”. Non solo offre ai bambini la possibilità di immergersi nel mondo dei messaggi testuali, ma li mette in contatto con adesivi, gif ed effetti creativi che si trovano su altre piattaforme come TikTok, Snapchat e Instagram.
In definitiva, Messenger Kids è perfetto per adulti che devono lavorare da casa e stanno facendo del loro meglio per adattarsi alla nuova “normalità”. Come dice Sieradski: “La situazione richiede una serie di compromessi e la tecnologia ci sta aiutando a mantenere unita la nostra famiglia”.
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(rp)