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    Gli Stati Uniti osservano le transazioni Bitcoin dei criminali informatici

    Un consiglio: Nel caso in cui foste hacker in fuga dalle autorità degli Stati Uniti d’America, è il caso che non ricorriate a Bitcoin.

    di Mike Orcutt

    L’OFAC, l’Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri del Dipartimento del Tesoro ha annunciato https://home.treasury.gov/news/press-releases/sm556 di aver aggiunto due indirizzi Bitcoin alla lista dei cosiddetti cittadini appositamente designati.

    Come spiegato dal Dipartimento del Tesoro, la lista include informazioni identificative di “individui e società di proprietà, controllate o rappresentanti gli interessi di paesi presi di mira” oltre a “individui, gruppi ed enti quali terroristi e narcotrafficanti designati a programmi non legati a paesi specifici”. La strategia consiste nel bloccarne i beni, e ai cittadini americani viene “generalmente proibita alcuna interazione con queste figure”.

    I due indirizzi Bitcoin riconducono a due uomini, Ali Khorashadizadeh e Mohammad Ghorbaniyan, i quali avrebbero contribuito a transazioni in bitcoin ricavati da pratiche ransomware distruttive. Stando all’OFAC, i due uomini avrebbero utilizzato questi indirizzi per effettuare 7.000 transazioni per un valore di diversi milioni di dollari.

    È un affare grosso, almeno simbolicamente. Il Wall Street Journal ha definito la notizia “il segnale di una nuova era in cui i beni illeciti vengono scambiati via codice anziché contanti”. Ma non è una sorpresa; Per prima cosa, l’OFAC ha rivelato a marzo che stava considerato l’inclusione di indirizzi relativi valute digitali nella lista.

    Avevamo già parlato del perché Bitcoin non offrisse una particolare protezione ai criminali. Le agenzie federali stanno sviluppando sistemi sempre migliori per scovare indizi all’interno della sua blockchain.

    Ancor più importante è il fatto che questa nuova manovra solleciti diverse nuove domande. I criminali non potranno semplicemente cambiare indirizzo? Che ne è degli indirizzi che ricevono transazioni dagli indirizzi inseriti nella lista nera? Finiscono anche loro nella lista? L’OFAC darà inizio a un gioco infinito del gatto col topo? Cosa farà quando sempre più criminali abbandoneranno Bitcoin in favore di valute più difficili da tracciare, come Monero e Zcash?

    Potrebbero presto emergere nuove domande, considerato che la Tesoreria ha dichiarato che “perseguirà aggressivamente Iran ed altri regimi impegnati a sfruttare le valute digitali e le fragilità nelle protezioni informatiche per perpetrare i propri obiettivi malvagi”. Un’altra domanda: si tratta di una vera lotta al crimine o stiamo semplicemente inviando un messaggio?

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