L’economista Jeffrey Sachs spiega perché occorrono obiettivi internazionali ambiziosi per evitare le grandi crisi nel mondo.
di David Rotman
Stabilire una serie di obiettivi globali estremamente ambiziosi che includano la fine della povertà estrema entro il 2030 non è affatto una insolenza, ma una questione di decenza di base”, ha detto Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute presso la Columbia University e consigliere speciale delle Nazioni Unite al keynote di apertura del primo giorno di SOLVE.
Presentando i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che sono stati approvate dai paesi membri delle Nazioni Unite il 25 settembre, Sachs ha sostenuto che l’accordo su questi obiettivi “farà la differenza”, focalizzando l’attenzione tanto necessaria sulle sfide globali.
Tra gli obiettivi vi sono quelli di rendere l’agricoltura più sostenibile e produttiva, così come quelle di una intervento contro il cambiamento climatico e a favore della produzione di energia accessibile a tutti e pulita.
Sachs ha detto che la prossima conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite a Parigi a partire da novembre sarà la nostra “ultima possibilità “per mantenere il riscaldamento globale ad opera di emissioni causate dall’uomo al di sotto di 2 gradi C, anche se il successo nel corso della riunione è ancora incerto.
I nostri attuali sistemi di agricoltura, ha avvertito, non sono sostenibili, e l’agricoltura è in “prima linea del cambiamento climatico. È il primo settore che viene colpito. “Mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 °C”, ha aggiunto, “sarà una dura sfida”. Un altro obiettivo è quello di ridurre le disuguaglianze, ivi comprese le distanze di reddito crescenti. Per questo, ha detto, la soluzione più importante è “l’accesso universale a un’istruzione di qualità”.Sachs ha anche indicato però alcuni recenti successi. A livello globale, solo circa il 10% della popolazione vive in condizioni di estrema povertà; anche seì, in Africa, è fino al 35 %.
“La tecnologia ha assolutamente avuto un ruolo di primo piano”, ha detto Sachs. “Nulla è stato così importante come il telefono cellulare”.
(MO)