L’aumento o la riduzione di prezzo dei prodotti venduti online viene gestita interamente da algoritmi sempre più sofisticati, e furbi.
di Karen Hao
Se acquistate un servizio o un prodotto su Amazon, il prezzo d’acquisto viene determinato da un algoritmo piuttosto che da un essere umano. Gli algoritmi di pricing si sono diffusi online grazie alla crescente facilità e convenienza con cui i sistemi automatizzati vengono oggi implementati dalle imprese.
Laddove società quali compagnie aeree e hotel ricorrono da tempo alle macchine per determinare i prezzi, i sistemi di prezzatura si sono molto evoluti; da programmi impostati per seguire fedelmente delle regole siamo passato a programmi di apprendimento per rinforzo, dove la logica che porta a determinare il prezzo di un prodotto è ormai libera dal controllo umano.
L’apprendimento per rinforzo è una tecnica di apprendimento automatico che sfrutta un sistema di ricompense o penalità per incentivare una IA a raggiungere un determinato obiettivo. AlphaGo è riuscita a battere giocatori umani all’antico gioco da tavolo Go proprio grazie a questa tecnica.
Nel contesto della prezzatura dei prodotti, ai sistemi viene dato il traguardo di massimizzare il profitto complessivo; viene quindi allestito un contesto virtuale per dare loro la possibilità di collaudare strategie differenti e individuare quella vincente. Un nuovo paper allude ora alla possibilità che questi sistemi possano causare un enorme problema imparando a colludere fra loro.
Ricercatori dell’Università di Bologna hanno creato due semplici algoritmi di pricing basati sull’apprendimento per rinforzo e li hanno lasciati operare all’interno di un ambiente controllato. I due algoritmi, sebbene completamente autonomi, hanno imparato a rispondere alle rispettive azioni per rialzare il prezzo dei prodotti oltre le cifre che avrebbero determinato operando da soli.
“L’aspetto più preoccupante è che questi algoritmi non lascino alcuna traccia di un’azione orchestrata”, scrivono i ricercatori. “Imparano a collaborare per tentativi, senza alcuna consapevolezza precedente dell’ambiente all’interno del quale operano, senza comunicare fra loro e senza che siano stati appositamente progettati per colludere tra loro”. Esiste il rischio concreto che i prezzi dei prodotti in vendita online vengano alterati ai danni dei consumatori.
(MO)