Secondo un documento inviato a “MIT Technology Review”, il nuovo social network, che prevede un’iscrizione di 100.000 dollari, spera di invogliare le persone a pagare per avvicinarsi alle superstar della tecnologia, degli affari e del mondo accademico.
di Angela Chen
Il nascente sito, chiamato Column, ha già stabilito importanti connessioni: coinvolge l’uomo che ha creato la strategia legale che ha portato alla chiusura del blog di gossip Gawker e afferma di avere il supporto dell’investitore della Silicon Valley Peter Thiel, che tuttavia lo nega.
La presentazione di Column, che lo descrive come “un social network per renderci tutti più intelligenti”, ufficializza la nomina dell’uomo d’affari Aron Ping D’Souza come CEO e Thiel come utente fondatore. Anche se D’Souza è in gran parte sconosciuto all’opinione pubblica, è stato l’architetto della strategia di Thiel, coronato dal successo nel 2016, per distruggere Gawker che aveva dichiarato la sua omosessualità pubblicamente.
“Quando tutti ormai pensavano che Gawker non potesse più rinascere, il dottor D’Souza è riuscito a farlo come hobby” (si veda figura 1), si legge nel documento. Altri dirigenti dell’azienda includono l’investitrice Sarah Cone – il servizio è stato finanziato dal suo fondo di rischio, Social Impact Capital – e l’imprenditore Jake Lodwick, cofondatore del servizio video Vimeo. Lodwick, che è stato nominato Chief Technology Officer di Column, era stato a metà degli anni Duemila un obiettivo regolare di Gawker.
Nel frattempo, suo cugino, l’imprenditore dei media Bryan Goldberg, ha acquistato i diritti di Gawker in un’asta fallimentare nel 2018. Ma la vera attrazione di Column, al momento una versione a pagamento e solo su invito di Facebook, è rappresentata da questo fenomeno sociale: le persone vogliono esercitare il controllo sulle loro comunità private.
Thiel, che è anche nel consiglio direttivo di Facebook, è elencato come “in prima fila” nella sponsorizzazione dell’azienda. A lui si unisce Rob Hayes, uno dei primi investitori in Uber, mentre il CEO di Salesforce Marc Benioff e lo scienziato informatico Stephen Wolfram stanno per entrare nel team. Il documento elenca anche le persone in stretti rapporti con Column: Leonardo DiCaprio, il genetista di Harvard George Church, il filantropo Laurene Powell Jobs, Chance the Rapper, il fondatore di SpaceX Elon Musk, l’opinionista Ann Coulter, il guru dell’auto-aiuto Tim Ferris e altri; un elenco di ricchi e potenti che evocano le conferenze TED e Davos.
Il piano prevede che questi personaggi autorevoli acquistino il servizio: il documento indica che Column potrebbe raccogliere 50 milioni di dollari da “500 personalità pubbliche”, che pagano 100.000 dollari per investire nel sito e guidare la propria “colonna” privata, vale a dire una microcomunità. La rete stessa, tuttavia, sebbene sia riservata agli abbonati, non intende essere esclusiva. Chiunque può partecipare; la speranza è che un servizio a pagamento favorisca contenuti di alta qualità anziché la massa tossica di commenti della maggior parte dei social network.
Due settimane fa, iIl documento è stato inviato a “MIT Technology Review”, edizione americana — non richiesto e senza alcuna indicazione che fosse riservato —per far diventare la rivista un potenziale partner.
In una e-mail del 19 gennaio a “MIT Technology Review”, edizione americana, Cone, direttore creativo e presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda, ha citato D’Souza come CEO. Tuttavia, quando è stata contattata da un giornalista qualche giorno dopo, ha affermato che l’azienda è in fase iniziale e che i dettagli del personale e dei finanziamenti non sono stati definiti.
“E’ già successo molte volte che una donna fondatrice e CEO venga messa ai margini della storia poiché i media si concentrano sugli uomini famosi”, ha detto in una nota. “Sono il fondatore e CEO di questa azienda e siamo impegnati a migliorare il livello dell’informazione online, collaborando con un gruppo diversificato di persone”.
Allo stesso modo Douza ha risposto a una richiesta di commento affermando che il team sta ancora lavorando ai ruoli, mentre Lodwick ha dichiarato che ora è un semplice consigliere, non il CTO. Cone ha anche affermato che, poiché l’investimento di Thiel non è ancora definito nei particolari, il venture capitalist non è tecnicamente un investitore. Alla domanda se Thiel si è impegnato a collaborare con Column, un portavoce ha dichiarato: “Non è vero”.
Come funziona il servizio
Sebbene i dettagli siano limitati, Column sembra essere concepito come un servizio che consentirebbe agli utenti di condividere post e contenuti multimediali tra loro in spazi pubblici o privati. In questo modo sarebbe molto simile a una versione minore e a pagamento di Facebook, con i suoi feed pubblici e i gruppi privati. Per ogni gruppo o colonna, una “testa” – una persona di spicco, come Thiel o Hayes, o un’organizzazione – inviterebbe i follower a pagare e unirsi al gruppo.
Il documento indica che ai vincitori del Premio Nobel verrebbero assegnati 50.000 dollari a testa per creare una colonna; esperti autorevoli nel loro campo – come lo chef Heston Blumenthal o lo scienziato informatico Scott Aaronson – sarebbero ricompensati con 10.000 dollari.
Gli utenti potranno vedere i post, comunicare con gli altri membri della community e pubblicare i propri contenuti. Invece di “Mi piace”, come su Facebook, ci sarebbe un pulsante “verità” (si veda figura 2), che consentirebbe agli utenti di valutare una dichiarazione come vera o falsa, e un “sistema a punti” interno. Chi dirige la comunità fisserebbero il prezzo di abbonamento, prevedendo anche una serie di posti gratuiti.
Come fare soldi
Oltre ai 100.000 dollari che prevede di raccogliere dai primi “possessori di azioni”, i marchi e le aziende pagherebbero Column per essere coinvolte. Il sito prevede di generare entrate da quello che chiama “tassazione”: prendere una percentuale delle entrate ottenute dagli abbonamenti.
Una diapositiva del documento calcola che il Milken Institute (si veda figura 3), un think tank economico, potrebbe generare 1,3 miliardi di dollari di entrate annuali inviando un’e-mail ai suoi 4.000 membri facoltosi per chiedere loro di iscriversi e invitare altri a seguire le loro orme. Non ci sono ancora dettagli tecnici su come sarà organizzata la colonna, o se utilizzerà protocolli o servizi esistenti. Non vi è alcuna indicazione nei materiali di presentazione che Column abbia ricevuto finanziamenti esterni.
Può funzionare?
Column non è l’unica azienda che ha provato a creare un nuovo social network. Aziende come Mastodon, Ello e Peach sono state tutte pubblicizzate come alternative a Facebook e Twitter. Un servizio come Column avrebbe alcuni vantaggi integrati. Nessuno vuole unirsi a un social network abbandonato, quindi facendo leva su influencer o celebrità “si attirano persone per un tipo specifico di contenuto o servizio e si avviano gli effetti di rete da soli, il che è più facile che partire da zero”, afferma Kate Klonick, esperta di governance della piattaforma presso la St. John’s University. Ma non sembra esserci nulla di particolarmente innovativo in questo tipo di idea, ella aggiunge.
Non è certamente la prima azienda ad avere l’idea di far pagare i servizi in rete per vedere contenuti semi-esclusivi. Ci sono molte comunità a pagamento che usano il servizio di messaggistica Slack. Patreon, una piattaforma Internet, che consente agli utenti di pagare artisti e scrittori una tariffa ogni mese in cambio di una qualche forma di accesso, fa lo stesso.
L’appello di Column sembra essere rivolto a coloro che ritengono che i social network siano troppo concentrati su pettegolezzi e informazioni di basso livello e che desiderano avere un contatto diretto con persone di alto profilo e i loro follower. La presentazione afferma che “l’attenzione è l’unico incentivo” per le reti attuali e suggerisce che potrebbe aiutare a produrre informazioni di qualità superiore.
Indipendentemente dai risultati finali e dal fatto che Column convinca gli utenti di alto profilo a partecipare al sito, il modo in cui si sta posizionando offre uno sguardo interessante su come alcune personalità di spicco pensino che i social media dovrebbero funzionare.
(rp)