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    Fare soldi salvando il pianeta: è possibile

    I piani di Lowercarbon capital, un fondo emergente di venture capital, sono un ulteriore segnale del crescente interesse del mondo finanziario per le iniziative aziendali per la rimozione del carbonio

    di James Temple 

    La società di venture capital Lowercarbon Capital ha raccolto un fondo di 350 milioni di dollari  dedicato alle startup impegnate nella  rimozione del carbonio, confermando il crescente interesse per uno settore che esisteva a malapena pochi anni fa. L’obiettivo del nuovo fondo, che  “MIT Technology Review” sta segnalando in esclusiva, è accelerare lo sviluppo e l’espansione di queste iniziative aziendali, afferma Ryan Orbuch, un partner di recente arrivato da Stripe.

    Lowercarbon Capital cercherà specificamente le startup che sviluppano modi per immagazzinare il carbonio in modo affidabile e per lunghi periodi, contribuendo a creare la capacità di rimozione del carbonio che potrebbe essere richiesta nei prossimi decenni. “Entro la fine del decennio sarà uno  dei settori in più rapida crescita al mondo”, sostiene Orbuch in un’e-mail.

    Una serie di studi ha scoperto che entro la metà del secolo il mondo potrebbe dover rimuovere miliardi di tonnellate di anidride carbonica dall’aria ogni anno, oltre a rapide riduzioni delle emissioni, per fermare il riscaldamento a 2 ˚C o riportare il clima in una zona più sicura. La situazione è la seguente perché le nazioni hanno già emesso enormi quantità di inquinamento da gas serra ed è probabile che ci vorranno decenni per rivedere i  sistemi energetici esistenti. Inoltre, non esistono ancora modi convenienti per ripulire determinati settori e prodotti.

    Il problema è che non sappiamo come eseguire la rimozione del carbonio su scale di questa grandezza.
    Le nostre opzioni attuali includono interventi del tipo piantare alberi, costruire macchine che aspirano carbonio e spargere minerali che assorbono il carbonio. Ma si tratta di iniziative costose, poco affidabili, di breve durata, non testate, limitate o altrimenti impegnative.  

    Lowewrcarbon Capital è stata fondata nel 2018 da Chris e Crystal Sacca, che si occupavano degli investimenti della loro precedente azienda, Lowercase Capital, in Instagram, Slack, Twitter e Uber. In breve, è diventata una delle aziende più importanti impegnata nella tecnologia climatica, raccogliendo l’estate scorsa un fondo separato per il clima da 800 milioni di dollari dedicato alle aziende che “ci stanno facendo guadagnare tempo per liberare il pianeta” attraverso tre approcci principali: adattarsi ai pericoli crescenti, ridurre le emissioni di gas serra e rimuovere questi gas dalla l’atmosfera. 

    Gli investimenti più recenti includono Heirloom, che utilizza minerali per catturare l’anidride carbonica; Running Tide, con la sua tecnologia basata sulle alghe; Verdox, che ha sviluppato un approccio elettrochimico. In una lettera ai potenziali contributori del nuovo fondo, Chris Sacca ha scritto che “lasciata a se stessa, la Terra potrebbe impiegare fino a 100.000 anni per tornare a livelli di sicurezza“, aggiungendo: “Pertanto, oltre alle drastiche riduzioni delle emissioni, dobbiamo risucchiare la CO2 dal cielo e immetterla nel terreno”.

    Clay Dumas, un partner fondatore di Lowercarbon, afferma che c’è un’opportunità di mercato in rapida espansione in quest’area, visti i crescenti acquisti di tonnellate di carbonio rimosso da parte di aziende come Airbus, Microsoft, Shopify e Swiss Re. Fa notare anche l’emergere di numerose piattaforme che promettono di aiutare le aziende a valutare e acquistare tecnologie affidabili per la rimozione del carbonio, come PatchPledgeSourceful e Stripe Climate, che consentono ai propri clienti di dedicare una parte delle loro entrate all’acquisto di future tonnellate di carbonio rimosso.

    Qualche giorno fa, Stripe ha annunciato che le principali aziende tra cui Alphabet, Meta e McKinsey si erano impegnate ad acquistare 925 milioni di dollari di rimozione permanente del carbonio da qui al 2030. L’azienda di pagamenti online è anche un investitore nel nuovo fondo di Lowercarbon e prevede di reinvestire tutti i profitti derivanti da tali investimenti in un’ulteriore rimozione del carbonio.

    Ci sono preoccupazioni che circondano questo settore emergente, compresi i timori che le aziende o i responsabili politici si affideranno alla rimozione del carbonio invece di trovare modi per ridurre le emissioni. Nan Ransohoff, responsabile del clima di Stripe, sostiene che le “riduzioni radicali delle emissioni” dovrebbero rimanere la priorità di governi e aziende. “”La matematica è chiara: abbiamo bisogno di agire in entrambe le direzioni”.

    Un’altra domanda è relativa a chi coprirà i costi di abbattimento di miliardi di tonnellate di carbonio. Proprio come con la riduzione delle emissioni, il raggiungimento di livelli veramente significativi di rimozione del carbonio richiederà probabilmente politiche governative che incoraggino o impongano tali pratiche, come un prezzo elevato del carbonio. Sono già in atto alcune misure di sostegno e sono allo studio una serie di proposte aggiuntive.

    Ransohoff afferma che la politica sarà essenziale, osservando che il livello di rimozione del carbonio che potrebbe essere necessario entro il 2050 potrebbe costare circa 1 trilione di dollari, che è circa 1/100 del PIL globale previsto per quest’anno. E’ molto difficile immaginare che i mercati volontariamente possano crescere a quelle dimensioni”, dice. “Solo la politica può farlo”.


    (rp)

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