Nonostante la recente modifica ai termini di servizio, difficilmente Facebook gestirà i vostri dati i maniera più trasparente.
di Jamie Condliffe
L’azienda starebbe migliorando la gestione della vostra privacy nonostante il suo business model sia incentrato sull’ammasso di dati personali.
Ciascun utente di Facebook, salvo quelli residenti negli Stati Uniti e in Canada, ha firmato accordi formulati dal quartier generale in Irlanda; ciascuno di questi utenti sarà quindi soggetto a una maggiore protezione sotto le nuove regole GDPR dell’Unione Europea.
Secondo Reuters, però, Facebook si sarebbe mossa per assicurarsi che almeno gli utenti al di fuori della comunità europea siano coperti dalle ben più labili leggi statunitensi.
Facebook aveva dichiarato che “chiunque, a prescindere da dove abiti” sarebbe stato trattato secondo le misure sulla privacy presentate dall’Unione Europea – prima in Europa, quindi; nel resto del mondo, a seguire. Nel frattempo, cambiando le regioni dei termini di servizio, Facebook potrebbe gestire differentemente i dati di 1,5 milioni di utenti. Le risorse legali degli utenti non residenti in Europa sarebbero ridotte.
Sandy Parakilas, un ex dipendente di Facebook che aveva avvertito la società dei problemi legati alla privacy, racconta a Wired che le nuove pagine dedicate alle impostazioni della privacy, presumibilmente formulate per aderire alle normative GDPR, “manipolano gli utenti affinché facciano quello che vuole Facebook: mettere i propri dati a disposizione”.
Facebook dipende dai dati. Non rinuncerà così facilmente al suo business model.
(MO)