La startup che opera nell’area dell’Alzheimer diventa così la ventiseiesima impresa che ha sede in OpenZone, il campus scientifico dedicato alla Salute.
di OpenZone
Diadem Srl è lieta di annunciare l’apertura della nuova sede all’interno del campus OpenZone a partire da settembre 2019. Fondata nel giugno del 2012, Diadem nasce come spin off dell’Università di Brescia e lavora sullo sviluppo di un test del sangue predittivo dell’Alzheimer con l’obiettivo di consentire la previsione, il monitoraggio, la diagnosi e lo sviluppo di farmaci efficaci per questa malattia.
OpenZone, la cui missione è creare valore in modo unico nel settore della salute, promuovendo una community dinamica, e favorendo l’accesso a competenze e capitale si arricchisce così di una nuova impresa, la ventiseiesima. Il campus è situato alle porte di Milano e al suo interno hanno sede alcune delle principali realtà biotecnologiche, farmaceutiche e di terapia genica avanzata a livello nazionale e internazionale.
“Diadem si trova in un momento cruciale della sua crescita, siamo vicini a fornire un vero cambiamento di paradigma nel modo in cui viene diagnosticata la malattia di Alzheimer. I dati clinici al momento disponibili sull’accuratezza diagnostica sono molto incoraggianti e ci stiamo avvicinando all’iter di approvazione regolatoria – ha commentato Andrea Senaldi, CEO di Diadem – Entrare a far parte di un ecosistema come quello di OpenZone in questa particolare fase rappresenta per noi una grande opportunità soprattutto per quanto riguarda il solido network di competenze costruito da OpenZone negli anni sia per la forte connotazione di luogo in cui la ricerca si trasforma in impresa”.
Come emerge dall’ultimo Rapporto Mondiale sull’Alzheimer, nel mondo le persone con demenza sono circa 50 milioni, un numero che secondo le previsioni è destinato a triplicare entro il 2050. Attualmente il costo annuo della demenza supera i mille miliardi di dollari che raddoppieranno nei prossimi 10 anni.
Al momento non esiste una cura efficace né per curare né per fermare la progressione della malattia. Inoltre, si tratta di una patologia molto difficile da diagnosticare nei suoi primissimi stadi, per questo il nuovo test sul sangue sviluppato da Diadem potrebbe dimostrarsi rivoluzionario.
(lo)