La memoria olografica potrebbe dar vita a una nuova microelettronica.
di MIT Technology Review
Negli ultimi anni il rapido incremento di capacità nelle tecnologie di archiviazione e memorizzazione ha avuto un impatto considerevole sull’informatica. Gran parte della attuale elettronica di consumo ha visto la luce solo grazie alla disponibilità di memoria ad alta densità e a basso costo. Gli esempi includono gli iPod in grado di gestire fino a 15.000 canzoni, le memory card di tipo flash nelle macchine fotografiche digitali che archiviano centinaia di foto, i DVD contenenti facilmente film di lunga durata.
Le tecnologie di memorizzazione hanno per decenni goduto di una loro versione della Legge di Moore. Inoltre, la crescita delle capacità di memorizzazione è stata favorita dai progressi contemporanei di numerose tecnologie differenti, tra cui gli hard drive magnetici e i supporti ottici di memorizzazione come i CD e i DVD. Come spiega Gregory T. Huang, collaboratore di “Technology Review”, in Memoria olografica, la storia di copertina di questo numero, un nuova forma di archiviazione chiamata memoria olografica sta per essere commercializzata e probabilmente prolungherà la scia – e forse persino accelererà – di questi continui progressi. Un sistema di memoria olografica scrive i dati su un disco polimerico in tre dimensioni, aumentando considerevolmente la sua capacità di ospitare byte.
Ovviamente, il successo della memoria olografica non è garantito. Come qualsiasi altra nuova tecnologia sul mercato della microelettronica, si troverà di fronte a una agguerrita competizione sia in considerazione dei miglioramenti delle tecnologie esistenti sia da parte di nuove forme di memoria. Ci sono altri dischi ottici in fase di sviluppo che possono memorizzare 100 gigabyte e Millipede, il prodotto nanotecnologico sperimentale di IBM, ha il potenziale per sorpassare di gran lunga questa capacità. Ma per molti di noi la questione di quale tecnologia prevarrà è decisamente meno interessante rispetto agli interrogativi sui futuri cambiamenti legati all’impetuoso sviluppo delle memorie per computer. Nel suo articolo a pag XX Huang esplora alcune di queste possibilità.