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    Come imparare ad avere un sogno lucido

    Non sappiamo ancora molto sull’esperienza di essere consapevoli di stare sognando, ma alcuni ricercatori pensano che la conoscenza del fenomeno potrebbe aiutarci a scoprire di più sul funzionamento del cervello.

    di Neel V. Patel

    Quando avevo 19 anni, molto prima di pensare che avrei fatto carriera come giornalista che si occupa di spazio, ho sognato di essere sulla superficie di Marte, a guardare un deserto arrugginito punteggiato di rocce, bloccato in un perpetuo tiepido crepuscolo e trafitto dalla desolazione. Dopo un tempo indefinito, ho alzato lo sguardo e ho visto una stazione spaziale sospesa nel cielo. Ho deciso di volare lassù con ai piedi una specie di stivali a reazione tipo Iron Man. Poi mi sono svegliato.

    Non sono incappato in Marte per caso, ma l’ho scelto. Mi ero impegnato in quello che viene chiamato sogno lucido e tutto quello che succedeva era frutto della mia volontà.  Poiché in quel periodo mi capitava di sognare quasi ogni notte, ho sperimentato molteplici varianti sullo stesso tema.  Il sogno lucido non è facile da descrivere e il modo in cui funziona varia da persona a persona. Ma in sostanza, significa essere consapevoli dello stato di sogno, permettendoti di svolgere un ruolo più attivo. 

    Alcuni dei miei sogni lucidi erano come tele bianche in cui immaginavo un nuovo ambiente selvaggio e lo inventavo mentre procedevo. Altri mi hanno permesso di elaborare situazioni stressanti come parlare in pubblico (sono diventato bravo ad apparire rilassato solo facendo pratica nel sogno). Una volta ho giocato a carte con mia nonna, che era morta anni prima. L’esperienza mi ha aiutato a capire le mie emozioni nei suoi confronti in un modo che non avrei mai potuto fare quando ero un tredicenne irritabile. 

    Anche quando sembra che siano completamente casuali, i sogni sono significativi. Oltre a valicare i limiti fisici e sociali del mondo reale, possono aiutarci a elaborare il dolore e farci sentire più creativi. Ma quando ero lucido, uno stato che raggiungo solo raramente in questi giorni, ho scoperto che ottenevo di più dal sonno. Le persone che pubblicano le loro esperienze con i sogni lucidi nei forum online spesso scrivono su come le diverse situazioni oniriche hanno ispirato loro nuove opere di musica o fiction, li hnnoa aiutati a trovare soluzioni a problemi del mondo reale o semplicemente hanno fornito momenti di divertimento memorabile. 

    “Si può sostenere che il sonno REM è una risorsa sottovalutata”, afferma Benjamin Baird, ricercatore dell’Università del Wisconsin-Madison che studia la cognizione umana. “Se potessimo usare questo stato per avere il controllo su pensieri e azioni e decidere cosa fare? Lo stato potrebbe essere potenzialmente utilizzato per l’intrattenimento e la risoluzione di problemi e per capire come funziona la memoria”. 

    Baird pensa che un’applicazione particolarmente intrigante per i sogni lucidi potrebbe essere nell’arte. “Una tecnica adottata dagli artisti visivi è entrare in una ‘galleria d’arte’ nel loro sogno lucido e guardare i quadri”, dice. “Poi si svegliano e dipingono ciò che hanno visto. Lo stesso può essere fatto in modo analogo per l’ascolto di spartiti musicali. È come se qualcun altro stesse creando l’opera, ma in realtà è la tua mente”. 

    Un piccolo ma crescente numero di scienziati guidati da Baird e altri laboratori del sonno in tutto il mondo vuole saperne di più su come funzionano i sogni lucidi, come si attivano e se alla persona media può essere insegnato come sognare regolarmente. Studiando individui che sono in grado di ricordare cosa è successo nei loro sogni, questi ricercatori possono correlare quali processi cognitivi si verificano nella mente mentre il cervello e l’attività fisiologica vengono misurati e osservati. 

    Per esempio, come fa il cervello a percepire oggetti specifici o compiti fisici che si svolgono esclusivamente nella mente? Come reagisce alle immagini che in realtà non ci sono? In che modo emula parti della coscienza senza essere effettivamente pienamente cosciente? 

    Alcuni ricercatori, come Martin Dresler, neuroscienziato cognitivo della Radboud University nei Paesi Bassi, suggeriscono che i sogni lucidi potrebbero anche essere usati per combattere disturbi clinici come incubi ricorrenti o disturbo da stress post-traumatico. “Penso che sia abbastanza intuitivo e plausibile che se durante un incubo ci si rende conto che non è reale, si depotenzia l’impatto dell’incubo”, spiega. 

    Perché sogniamo? Gli scienziati ancora non lo sanno davvero. Freud pensava che i sogni fossero il nostro subconscio che manifestava i nostri desideri repressi. Alcuni biologi evoluzionisti credono che il sogno si sia evoluto in modo da poter riprodurre scenari minacciosi della vita reale e capire come reagire in modo appropriato. Molti neuroscienziati che hanno studiato l’attivazione neuronale durante il sonno credono che i sogni svolgano un ruolo nel modo in cui codifichiamo e consolidiamo i ricordi. Lo psichiatra di Harvard Allan Hobson pensava che il sogno fosse il modo in cui il cervello rimetteva ordine tra i materiali che i diversi strati di coscienza avevano assorbito durante il giorno

    Ma mentre il sogno in quanto tale è un argomento di forte interesse tra i ricercatori, il sogno lucido è stato storicamente relegato ai margini. La sua prima menzione documentata nella civiltà occidentale potrebbe essere stata nel IV secolo a.C. da Aristotele, in un breve saggio intitolato Sui sogni, in cui il filosofo osservava che “spesso quando si dorme, c’è qualcosa nella coscienza che mostra che si tratta di un sogno”.

    Prove aneddotiche sparse sui sogni lucidi sarebbero emerse di rado nella letteratura scientifica nei successivi due millenni, ma più come curiosità che come vera indagine scientifica. Nel 1913, lo psichiatra olandese Frederik van Eeden coniò il termine “sogno lucido” in un articolo che descriveva uno stato di sogno in cui si sperimenta “una forma di coscienza”. Il fenomeno è stato verificato scientificamente per la prima volta alla fine degli anni 1970 e 1980, grazie principalmente allo psicologo della Stanford University Stephen LaBerge

    Gli scienziati sapevano da anni che gli occhi dei dormienti si muovono nella stessa direzione del loro sguardo durante un sogno, e in uno studio del 1981, LaBerge ha dato ai sognatori lucidi istruzioni specifiche su dove guardare durante il loro sogno: su e giù per 10 volte di fila, o da sinistra a destra sei volte, per esempio, e poi osservava i loro movimenti oculari durante il sonno. 

    I risultati hanno mostrato che i sognatori lucidi non avevano solo il controllo del loro paesaggio onirico, ma potevano eseguire decisioni che erano state concordate mentre erano svegli. I movimenti oculari sono ora la tecnica standard utilizzata dai ricercatori per verificare oggettivamente uno stato di sogno lucido in laboratorio.

    Forse il più grande passo avanti degli ultimi anni è stato uno studio del febbraio 2021 che ha dimostrato che i sognatori lucidi potevano sostenere una comunicazione bidirezionale con le persone che erano sveglie. In un articolo pubblicato su “Current Biology”, i ricercatori hanno spiegato come, in quattro diversi laboratori in tutto il mondo, hanno posto domande a sognatori lucidi (per esempio, “Quanto fa 8 meno 6?”) utilizzando messaggi vocali, segnali acustici, luci lampeggianti o stimolazione tattile. I partecipanti dovevano rispondere con movimenti oculari specifici. I ricercatori stavano effettivamente conversando con qualcuno che dormiva. 

    Un’analisi di 34 studi condotti nell’arco di mezzo secolo suggerisce che circa il 55 per cento di tutte le persone riferisce di aver sperimentato un sogno lucido almeno una volta nella vita e quasi un quarto ha tali sogni almeno una volta al mese. Ma c’è un grado estremamente elevato di variabilità tra questi studi e la stragrande maggioranza di essi guarda principalmente a chi vive nei paesi occidentali.

    La dolorosa verità è che il sogno lucido è poco compreso perché sono state fatte un numero limitato di ricerche, il che è in parte dovuto al fatto che i sognatori lucidi coerenti sono piuttosto rari e ancora più difficili da mettere insieme per uno studio di laboratorio. LaBerge ha individuato alcuni dei tratti biologici comuni, che si verificano nelle fasi successive al sonno REM, per esempio, quando il movimento rapido degli occhi raggiunge il picco. 

    Le persone hanno anche sperimentato una respirazione e una frequenza cardiaca più elevate durante i sogni lucidi rispetto ai sogni normali, suggerendo che i sognatori si trovano in uno stato più attivo. Nel 2012, Dresler, il neuroscienziato olandese, ha guidato l’unico studio fMRI sul sogno lucido fino ad oggi, con un singolo soggetto. Sulla base di tali osservazioni, ritiene che il fenomeno sia legato ad una maggiore attivazione della corteccia frontopolare, che svolge un ruolo nella metacognizione, vale a dire la consapevolezza dei propri processi di pensiero. Ha anche lavorato su una ricerca nel 2015 che mostra che le persone che sono frequenti sognatori lucidi hanno più materia grigia situata nelle cortecce polari frontali. 

    Le 5 fasi del sogno lucido

    Gli scienziati hanno provato a suddividere in diversi step le tecniche per riuscire ad avere sogni lucidi:

    1. Iniziare a ricordare i sogni passati
    Prima di poter fare un sogno lucido, si deve essere consapevole dei sogni in generale. E’ il caso di tenere un diario dei sogni e compilarlo non appena si è svegli, annotando in dettaglio tutto ciò che si ricorda.

    2. Stabilire un obiettivo
    Baird e altri suggeriscono che la consapevolezza è la chiave per i sogni lucidi. Mantenere in mente il desiderio di avere un sogno lucido mentre ci si addormenta può essere d’aiuto.

    3. Fare prove nella realtà
    Il film Inception ha reso popolare l’idea di un “totem” per verificare se si sta sognando. LaBerge e altri hanno scoperto aneddoticamente che questo approccio ha qualche utilità. Fare alcuni controlli di realtà quando si è svegli, come vedere se le luci funzionano quando si accendono o spengono, per farla diventare un’abitudine nel sogno.

    4. Meditare
    Per esempio, il mio sogno lucido è iniziato quando ho iniziato a meditare per pochi minuti ogni giorno, intorno ai 15 anni. Diversi studi hanno trovato correlazioni tra meditazione e sogni lucidi, anche se non è ancora chiaro quale possa essere tale connessione.

    5. Essere aperto all’esperienza
    Un tratto comune tra i sognatori lucidi è l’apertura all’esperienza. Ciò significa che i cambiamenti maggiori che si possono fare hanno poco a che fare con il sonno stesso, ma con la vita quotidiana. Provare nuove cose, essere curiosi dell’ambiente circostante. Poi vedere se si riesce a trasferire l’esperienza nel sogno.

    Non esiste comunque una “ricetta” accettata tra gli scienziati su come innescare un sogno lucido, ma queste regole si sono mostrate più promettenti di altre. L’acetilcolina è il principale neurotrasmettitore responsabile dell’induzione del sonno REM e i farmaci che ne favoriscono la produzione, come la galantamina, che è usata per trattare i casi di Alzheimer da lieve a moderato, hanno avuto molto successo nell’aiutare le persone a fare sogni lucidi negli studi di laboratorio. 

    Un trio di ricercatori tedeschi e svizzeri è interessato all’uso di tecniche di stimolazione cerebrale non invasive per indurre il sogno lucido, anche se nell’arco di un decennio, non hanno avuto molto successo. Uno studio informale condotto da LaBerge suggerisce che provare a cambiare i livelli di luce in un sogno (per esempio, accendere e spegnere un interruttore della luce) e osservare un riflesso in uno specchio a volte rivelano che si sta sognando, poiché nello stato di sogno queste azioni non funzionano come nella vita reale. 

    Ricercatori come Baird e Dresler sono vincolati dal fatto che la maggior parte delle istituzioni non considera un investimento utile spendere 500 dollari l’ora in macchine fMRI per osservare i sognatori lucidi, ma sono incoraggiati dal fatto che c’è un maggiore interesse per gli studi sui sogni in generale. Ciò è particolarmente vero dopo che i rapporti nel 2020 (incluso uno studio sui contenuti dei sogni di tutto il mondo, pubblicato sulla rivista “Frontiers of Psychology”) hanno suggerito che i lockdown stavano modificando i nostri sogni. Alcune persone stanno sperimentando un accresciuto desiderio di trovare un po’ più di controllo sulla propria vita, e questo include il sogno. Mi annovero tra loro.

    (rp)

    immagine: Yoshi Sodeoka

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