Nella prima parte di questo Q&A abbiamo parlato di cos’è e di come funziona un virus. Abbiamo capito come questa macchinetta molecolare, che non possiamo nemmeno considerare viva, riesce a riprodursi a spese degli esseri viventi, causando loro un sacco di guai. Ora ci concentriamo su SARS-CoV-2 e sulla pandemia COVID-19.
di Fonte Eni
Quanti tipi diversi di virus esistono?
Il primo virus è stato identificato nel 1892 da Dmitri Ivanovsky: si trattava del virus del Mosaico del tabacco. Da allora, sono stati identificati alcuni milioni di tipi di virus diversi, ma si pensa che sulla Terra ce ne siano molti di più. Fra questi, solo 5.000 sono stati completamente caratterizzati.
Dove si trovano i virus?
Abbiamo scoperto virus in tutti gli ecosistemi del pianeta, dai fondali oceanici alle cime delle montagne più alte. Sono di molte forme e dimensioni diverse, ma sono tutti microscopici. Sono ovunque attorno a noi.
Quali esseri viventi possono venire infettati dai virus?
I virus sono in grado di infettare tutte le specie viventi. Dai batteri unicellulari, alle piante, agli animali di tutte le specie. Ma ogni specie vivente si è sviluppata per imparare a contrastare le minacce virali col proprio sistema immunitario. Anche questo, però, non è perfetto: se viene investito da un numero elevato di virus e/o da virus particolarmente pericolosi, se è indebolito perché l’essere vivente non è al top della sua forma perché malato o anziano, allora non riesce a fronteggiare ed a respingere efficacemente l’attacco.
Che differenze ci sono fra un virus e l’altro?
Nessun virus funziona esattamente nello stesso modo degli altri: ciascuno è specializzato per infettare una precisa specie vivente.
Cosa sono i Coronavirus?
I Coronavirus sono un gruppo di virus con caratteristiche simili, specializzati nell’attaccare mammiferi e uccelli. Sono raccolti nella sottofamiglia degli Orthocoronavirinae, nella famiglia dei Coronaviridae, nell’ordine dei Nidovirales, e nel regno dei Riboviria. Sono virus “in scatola”, cioè hanno il proprio genoma – il libretto delle istruzioni su come costruire copie di se stesso – custodito e protetto all’interno di un minuscolo guscio. Il genoma è costituito da una singola catena di RNA. In particolare un ssRNA+, cioè un singolo filamento di RNA a polarità positiva.
Come sono fatti i Coronavirus?
Al centro del Coronavirus si trova il loro genoma. Questo è composto da una sequenza da 26 a 32 mila basi nucleotidiche che codificano le informazioni necessarie. Una delle più grandi in assoluto per i virus che usano l’RNA. Questo codice contiene le istruzioni per costruire 7 differenti proteine molecolari indispensabili per costruire repliche del virus stesso. L’RNA è rivestito da un nucleocapside a simmetria elicoidale a sua volta coperto da un pericapside composto da un doppio strato fosfolipidico derivato proprio dalle cellule. Tra i due strati si interpone uno strato proteico costituito dalla proteina M o Matrice.
Quanto sono grandi i Coronavirus?
I Coronavirus hanno un diametro di 80-160 nanometri (nm). Occorrerebbe metterne in fila circa un migliaio per ottenere il diametro di un capello umano: circa 70 micrometri (µm), cioè 70.000 nm. Per confronto, le polveri sottili – le cosiddette PM10 – hanno un diametro di 10 µm, cioè 10.000 nm.
Come si riconoscono i Coronavirus?
I Coronavirus possono essere facilmente identificati con un potente microscopio elettronico a trasmissione, perché la superficie della capside è coperta di punte (dette spicole) a forma di martello. Queste spicole sono le glicoproteine che attraversano il pericapside.
Come agiscono i Coronavirus?
Le spicole di un coronavirus se ne stanno tranquille sporgendo dalla superficie virale finché per caso non vanno a sbattere contro una cellula che per sua sfortuna si è trovata proprio lì vicino. A questo punto, le spicole usano le loro proprietà elettrochimiche. Queste sono una caratteristica di ogni molecola, che tende ad avere alcune parti più ricche di elettroni – e quindi con maggiore carica negativa – ed altre parti più povere di elettroni – dove i protoni dei nuclei sottostanti danno a quella zona una maggiore carica positiva. Le spicole si sono evolute proprio per avere una mappa di aree positive e negative esattamente complementare alle aree negative e positive delle proteine delle cellule che preferisce. Quando le spicole e le giuste proteine della cellula si avvicinano troppo (come avviene fra due calamite disposte testa-coda)…contatto! Virus e cellula si agganciano e la cellula è pronta a farsi infettare.
Quali cellule umane sono più frequentemente attaccate da SARS-CoV-2?
La mutazione che ha portato a SARS-CoV-2 ha causato una particolare affinità fra le spicole del virus e le proteine che si trovano nelle cellule umane del sistema respiratorio inferiore. Per questo predilige proprio quelle dei polmoni e degli alveoli bronchiali.
Che danni possono fare i Coronavirus?
Negli esseri umani, i coronavirus possono causare infezioni dell’apparato respiratorio. Ogni tipo di Coronavirus può causare danni di differente gravità. Quelli più comuni – e per fortuna meno dannosi – causano il raffreddore comune. Si tratta del Coronavirus Umano 229E (HCoV-229E) e Coronavirus Umano OC43 (HCoV-OC43); entrambi scoperti negli anni 1960 del secolo scorso. Sono stati identificati anche il Coronavirus Umano NL63 (HCoV-NL63), nel 2004 e il Coronavirus Umano HKU1 (HCoV-HKU1), nel 2005. Questi provocano più gravi infezioni del tratto respiratorio. Il raffreddore comune, però, di solito è causato da un differente tipo di virus, il Rinovirus appartenente alla famiglia dei Picornaviridae e non dei Coronavirus.
Come si curano i raffreddori comuni causati da Coronavirus o da Picornaviridae?
Nonostante i virus che provocano il raffreddore comune siano noti e caratterizzati da sessanta anni, non esistono vaccini o farmaci antivirali considerati validi dalla comunità scientifica per la prevenzione o per il trattamento delle patologie indotte da questi virus. Se ci prendiamo il raffreddore, non facciamoci del male da soli prendendo antibiotici, che agiscono sui batteri e non hanno alcuna efficacia sui virus. L’unica soluzione consigliata dai medici è aspettare, mettendosi a letto con una tazza di latte bollente col miele: se tutto va bene, dopo tre giorni risorgeremo.
Ma torniamo ai Coronavirus più pericolosi. Quali sono e che danni possono fare?
I ceppi di Coronavirus che provocano più gravi patologie agli esseri umani appartengono al genere Betacoronavirus. Il primo – SARS-CoV – è stato isolato nel 2003, provoca una Grave Sindrome Respiratoria Acuta (la famigerata Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS) e provoca infezioni dell’intero tratto respiratorio, dalla gola ai polmoni. Questa è comparsa inizialmente in Cina nella provincia del Guangdong nel novembre 2002. Ha le stesse identiche caratteristiche morfologiche degli altri Coronavirus, ma sembra sia una specie del tutto nuova derivata probabilmente da un serbatoio animale (non ancora noto) che ha trovato il modo di saltare da una specie ad un’altra infettando proprio l’uomo.
Tutto è proseguito abbastanza bene fino al giugno del 2012, quando in Arabia Saudita si è scatenato un diverso ceppo di Coronavirus, classificato come Novel Coronavirus 2012 (2012-nCoV). La patologia che provoca questo secondo ceppo è la Sindrome MediOrientale da Coronavirus: Middle East Respiratory Syndrome (MERS). Ha infettato certamente almeno 2.000 persone, di cui oltre tre quarti in Arabia Saudita, e si è dimostrata pericolosissima uccidendone oltre 500.
Cos’è SARS-CoV-2?
Il 31 dicembre 2019 è stato segnalato un nuovo ceppo di Coronavirus a Wuhan, in Cina, identificato come un nuovo ceppo di beta Coronavirus ß-CoV dal Gruppo 2B con una somiglianza genetica del 70 per cento circa rispetto al SARS-CoV. Il nuovo ceppo, quindi, è stato nominato SARS-CoV-2.
Cos’è COVID-19?
Il Coronavirus SARS-CoV-2 attacca l’apparato respiratorio degli esseri umani ed è in grado di sviluppare la Patologia da Coronavirus del 2019, CoronaVirus Disease 2019 o COVID-19.
SARS-CoV-2 e COVID-19 sono la stessa cosa?
No! Attenzione a non confondere il virus SARS-CoV-2 con la patologia COVID-19 che si può scatenare negli esseri umani attaccati da questo virus.
In totale quanti Coronavirus sono pericolosi per gli esseri umani?
Ad oggi si conoscono sette ceppi di coronavirus in grado di infettarci:
1. Coronavirus umano 229E (HCoV-229E)
2. Coronavirus umano OC43 (HCoV-OC43)
3. Coronavirus umano NL63 (HCoV-NL63)
4. Coronavirus umano HKU1 (HCoV-HFU1)
5. Coronavirus della Severa e Acuta Sindrome Respiratoria (SARS-CoV)
6. Coronavirus della Sindrome Respiratoria MediOrientale (MERS-CoV).
Questo è conosciuto anche come Novel Coronavirus 2012 (2012-nCoV)
e Human Coronavirus Erasmus Medical Center/2012 (HCoV-EMC/2012).
7. Coronavirus della Severe Acute Respiratory Syndrome di tipo 2 (SARS-CoV-2).
Solo quest’ultimo è responsabile della malattia COVID-19.
Dove possiamo reperire informazioni per capire come difenderci dai Coronavirus?
Tutte le informazioni riportate in questo Q&A provengono o sono state validate dalla World Health Organization (WHO), che in Italia conosciamo come l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). E’ il massimo organismo mondiale per lo studio delle malattie che affliggono il genere umano. Diffidiamo di chiacchiere, aneddoti e fake news trovate in giro per Internet e provenienti da fonti non affidabili.
Come riesce a sopravvivere un Coronavirus?
La domanda non è correttissima, perché un virus non vive e non muore: possiamo considerarlo come una macchina molecolare. Diciamo che questa macchinetta può rimanere attiva (e pericolosa) in certe condizioni, ma può irrimediabilmente danneggiarsi (cessato pericolo per noi!) in determinate condizioni. In questo caso – non riuscendo più a portare a termine il suo ciclo di attacco, infezione, sottomissione della cellula, produzione di nuovi virus e loro liberazione – non rappresenta più un problema.
La buona notizie è che i virus incapsulati, come il Coronavirus, sono più facilmente attaccabili quando si trovano ancora al di fuori delle cellule che hanno infettato. Possono essere facilmente resi innocui dal calore, dall’assenza di umidità e dai raggi ultravioletti provenienti dal Sole. La cattiva è che i Coronavirus in particolare possono rimanere abbastanza integri anche quando non sono penetrati nelle cellule proprio grazie alle proteine che spuntano come una corona dalla loro superficie. Queste riescono a mantenere il virus non in contatto diretto con la superficie dove si trova permettendogli di sopravvivere a lungo.
Come si trasmette SARS-CoV-2?
SARS-CoV-2 non viaggia mai da solo ma sempre all’interno di un ambiente acquoso, come un pesce rosso nella sua boccia. Tutte le evidenze mostrano che la trasmissione fra esseri umani avviene per espulsione – di solito con la tosse – di goccioline di saliva contenenti il virus da un individuo infetto (anche qualche tempo prima di manifestare sintomi evidenti) all’apparato respiratorio di un individuo sano. La trasmissione può essere diretta oppure mediata da un rapido trasferimento delle goccioline che coinvolge le mani dell’individuo malato e/o di quello sano. Non è ancora chiaro se sia possibile la trasmissione mediata da superfici (ad esempio toccando un oggetto toccato poco prima da un individuo malato che vi ha lasciato una traccia di umidità contenente il virus).
A che distanza si trasmette SARS-CoV-2?
Mentre le goccioline di saliva ricadono abbastanza presto e non possono arrivare molto lontano (si usa la convenzione teorica di un metro come distanza di sicurezza), gli aerosol, composti da “goccioline” microscopiche, sono in grado di vagare per l’aria in ogni direzione spinte dal moto browniano (la nebbia, per esempio, è un aerosol e sappiamo bene quanto la sua stabilità possa essere …. seccante). Al momento, però, ci sono studi che dimostrano la possibilità che SARS-CoV-2 venga veicolato da un aerosol, ma nessuna delle particelle virali veicolate da questi aerosol rimane integra a sufficienza per riuscire ad attivarsi e ad essere effettivamente pericolosa.
(lo)