I ricercatori del MIT hanno inventato una tecnica che preserva la comunicazione muscolare e procura benefici superiori alle tecniche di amputazione attuali.
di Anne Trafton
La maggior parte delle amputazioni recide le coppie muscolari che controllano le articolazioni come il gomito o la caviglia, interrompendo il feedback sensoriale sulla posizione dell’arto nello spazio che aiuterebbe i pazienti a controllare una protesi. Ma una tecnica chirurgica sviluppata dai ricercatori del MIT sembra lasciare a chi subisce un’amputazione un maggiore controllo dell’arto e meno dolore rispetto alle tecniche tradizionali.
Nella chirurgia dell’interfaccia mioneurale agonista-antagonista (AMI), che il Biomechatronics Group guidato dall’ingegnere Hugh Herr, al MIT Media Lab ha inventato alcuni anni fa, le due estremità del muscolo vengono ricollegate in modo che comunichino ancora all’interno dell’arto residuo: quando uno dei due si contrae, l’altro si allunga, inviando i segnali familiari al cervello.
Uno studio pubblicato a febbraio su 15 pazienti che hanno subito amputazioni AMI sotto il ginocchio ha scoperto che potevano controllare i loro muscoli in modo più preciso rispetto ai pazienti con amputazioni tradizionali. Inaspettatamente, i pazienti con AMI hanno anche riferito di sentire più libertà di movimento e meno dolore nell’arto colpito.
“È diventato sempre più evidente che ripristinare i muscoli nella loro normale fisiologia aveva benefici non solo per il controllo protesico, ma anche per il loro benessere mentale quotidiano”, afferma Shriya Srinivasan, ingegnere biomedico del MIT e autore principale dello studio.
I ricercatori hanno anche sviluppato una tecnica per ricollegare le coppie muscolari nelle persone che hanno subito un’amputazione tradizionale. Stanno lavorando allo sviluppo della procedura AMI per le amputazioni in altri punti, anche sopra il ginocchio e sopra e sotto il gomito, e stanno misurando se i benefici si traducono in un migliore controllo di una gamba protesica mentre si cammina.
Immagine di: Per gentile concessione dei ricercatori
(rp)