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    Allenarsi a licenziare

    Per la formazione professionale in grandi aziende come Walmart e Chipotle viene utilizzato un impiegato virtuale di nome Barry che protesta con forza nel caso di un licenziamento annunciato in modi troppo bruschi.

    di Will Knight

    Barry, l’eroe usa e getta, è stato creato da Talespin, un’azienda che offre esperienze formative di realtà virtuale sul posto di lavoro. Barry e altri personaggi RV sono stati sviluppati per aiutare a insegnare alle persone abilità di gestione “morbide”, come licenziare un dipendente senza provocare drammi.

    Se si usano termini eccessivamente rudi con Barry, il personaggio si metterà la testa tra le mani e nuovi passi falsi lo faranno urlare.

    Può sembrare bizzarro, persino distopico, ma la realtà virtuale sta guadagnando slancio come strumento di formazione. La tecnologia può fornire un acuto senso di realismo che aiuta il processo di apprendimento e può consentire alle persone di fare esperienze che altrimenti sarebbero impossibili.

    La realtà virtuale viene utilizzata, per esempio, per insegnare alle persone a svolgere compiti di sicurezza, ma è la norma nella formazione dei nuovi dipendenti in luoghi come Walmart e Chipotle.

    E’ prevedibile che questa tendenza si estenda agli uffici nei prossimi anni. “Stiamo riscontrando una richiesta costante di prodotti di formazione per lo sviluppo delle capacità di intervistare, muoversi all’interno di conversazioni impegnative, dare consigli d’acquisto, valutare le prestazioni e identificare strategie inclusive, solo per citarne alcuni”, afferma Kyle Jackson, CEO di Talespin.

    A volte i computer e gli algoritmi vengono utilizzati per monitorare le prestazioni dei lavoratori. Le abilità sociali ed emotive sembrano esenti dalla crescente automazione, ma Barry suggerisce la direzione opposta. “Le competenze trasversali sono classificate tra le più importanti per qualsiasi organizzazione e non verranno meno nei lavori futuri, afferma Jackson.

    Il problema con Barry e altri personaggi virtuali è che la loro efficacia dipende dalla loro credibilità. Barry sembra abbastanza realistico per un avatar, ma Jackson afferma che il personaggio segue una sceneggiatura prestabilita, quindi non può interagire in modo verosimile.

    Gli avatar si comportano in modo più naturale se sono guidati dall’apprendimento automatico, ma ci vorrà molto tempo prima che questi personaggi mostrino o rispondano al linguaggio del corpo in modo realistico.

    Come dice Danielle Levac, una professoressa della Northeastern University specializzata nell’uso della RV per la riabilitazione: “Se ci si rende conto di non avere davanti una persona reale, non si verificherà alcun apprendimento”.

    Immagine: Talespin

    (rp)

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