La nuova app di IA di Facebook sul gioco del poker potrebbe distruggere l’industria del poker online, quindi non diventerà di dominio pubblico.
di Will Knight
Il poker richiede un’abilità che è sempre sembrata tipicamente umana: la capacità di saper ingannare. Per vincere, i giocatori devono analizzare il gioco dei loro avversari e poi bluffare per guadagnarsi il piatto. Tale astuzia è una caratteristica naturale dei bravi giocatori. Oggi, un programma di intelligenza artificiale, si è dimostrato per la prima volta in grado di battere un intero tavolo di professionisti del poker.
Un team della Carnegie Mellon University (CMU) e Facebook ha usato una combinazione di tecniche di IA per sfidare sei giocatori umani a un tavolo di Texas Hold’em senza limiti. I professionisti umani avevano già vinto più di un milione di dollari al tavolo da poker; tra questi Darren Elias, detentore di diversi titoli del World Poker Tour, e Chris “Jesus” Ferguson, protagonista delle World Series of Poker.
Pluribus, il sistema di IA, ha giocato 5.000 mani contro i giocatori di poker e ha costantemente vinto più dei suoi avversari. In un altro test di 10.000 mani che ha coinvolto 13 giocatori, l’IA ha avuto partita vinta.
Pluribus ha adottato alcune strategie sorprendenti, tra cui la “donk betting”, vale a dire una puntata effettuata a sorpresa da un giocatore, o ha terminato un giro di chiamate con un “vedo”, ma ha iniziato il giro successivo con una puntata alta. Inoltre, ha anche bluffato come un professionista esperto.
L’algoritmo ha avuto un tale successo che i ricercatori hanno deciso di non rilasciare il suo codice per timore che possa essere usato per svuotare le casse delle aziende di poker online. “Potrebbe essere molto pericoloso per la comunità pokeristica”, dice Noam Brown, un ricercatore di Facebook ed ex studente della CMU che ha contribuito a sviluppare l’algoritmo. (Brown è rientrato quest’anno nella categoria Innovators Under 35 del MIT Technology Review).
“Di solito si capisce il punto debole dell’avversario, ma in questo caso non ce ne erano”, dice Jason Les, uno dei giocatori professionisti, che aggiunge di essersi difeso bene contro l’IA e di averla sorpresa a bluffare diverse volte, anche se più per fortuna che per strategia. Les ammette che l’IA gli ha insegnato alcuni trucchi. “Alcune delle cose che ho visto mi hanno aperto la mente su come muovermi di fronte a diversi giocatori al tavolo”.
Giochi come gli scacchi e Go sono diventati il riferimento standard per misurare i progressi nell’intelligenza artificiale (anche se ogni gioco implica solo un aspetto parziale dell’intelligenza umana).
Ma i giochi in cui l’IA domina coinvolgono per lo più solo due giocatori, e la maggior parte prevede mosse dell’avversario prevedibili. Le forme di poker più popolari, al contrario, coinvolgono un tavolo di più giocatori e carte nascoste.
“È strabiliante”, dice Tuomas Sandholm, professore alla Carnegie Mellon che ha contribuito a sviluppare Pluribus. “Non pensavo che fossimo così vicini all’obiettivo”.
Sandholm e Brown hanno sviluppato un programma di intelligenza artificiale in grado di vincere una gara di poker “sintetico” uno contro uno nel 2017. Ma sembrava che creare un programma capace di battere diversi giocatori sarebbe stato quasi impossibile.
A differenza della versione a due giocatori, non è chiaro se la versione multiplayer abbia un’unica strategia ottimale (il cosiddetto “equilibrio di Nash”, in cui la mossa di ciascun giocatore è la migliore da contrapporre alla mossa dell’altro giocatore).
Poi, l’anno scorso, la coppia ha sviluppato una tecnica più efficiente nell’esplorare le possibili combinazioni che accompagnano la distribuzione delle carte. Poiché non è possibile prendere in considerazione ogni mano possibile o ogni strategia possibile utilizzata da ciascun giocatore, la nuova tecnica riduce la ricerca a un sottoinsieme gestibile.
Sorprendentemente, mentre i precedenti algoritmi necessitavano di un supercomputer, Pluribus funziona su un singolo server. I dettagli della ricerca relativi alle partite contro i professionisti di poker sono stati pubblicati sulla rivista Science.
“Con sei giocatori, è molto più complicato considerare tutte le variabili fino alla fine del gioco”, afferma Brown, che ora fa parte del gruppo Facebook Artificial Intelligence Research (FAIR). “L’algoritmo di ricerca è la chiave.”
Il risultato è un punto di riferimento importante per l’intelligenza artificiale. Un programma per computer non si può affidare solo al calcolo puro e semplice per vincere a poker. Ha anche bisogno di considerare le situazioni incerte, usando i principi della teoria dei giochi.
Le tecniche utilizzate nel poker hanno molti usi pratici, dalla fissazione dei prezzi dei prodotti ai percorsi delle auto che si guidano da sole attraverso il traffico intenso. Gli algoritmi di strategia sono anche potenzialmente utili a scopi militari.
Tuttavia Sandholm, che ha una società di consulenza chiamata Strategy Robot che collabora con il Pentagono, sottolinea che il codice utilizzato per il poker sarebbe inutile in questi contesti, perché è adattato in modo specifico al gioco di carte.
Vincent Conitzer, professore alla Duke University esperto in intelligenza artificiale e teoria dei giochi, afferma che sarà importante verificare se le tecniche impiegate possono essere applicate ad altri giochi multiplayer.
“Si potrebbe pensare che il poker a sei giocatori richieda tecniche fondamentalmente diverse”, afferma Conitzer, “ma il lavoro solleva comunque molte domande interessanti sulla natura dei giochi e sulle impostazioni strategiche.”
Immagine: Jack Hamilton / Unsplash
(rp)