Capita a tutti di fare qualche errore nella vita.
di MIT Technology Review
L’estrapolazione di una lista delle peggiori tecnologie sviluppate negli ultimi decenni potrà sembrare cosa facile. Ma abbiamo faticato a trovarci d’accordo su un punto in particolare: Cosa rende una tecnologia “pessima”?
Le tecnologie possono risultare pessime perché mancano di raggiungere traguardi ammirevoli, o perché riescono a raggiungerne altri tutti da discutere. Le tecnologie più utili possono anche essere le più nocive – basti pensare alle automobili, cruciali per il mondo moderno ma responsabili della morte di oltre 1.25 milioni di persone ogni anno. Quando tecnologie benintenzionate falliscono nei loro propositi, poi, è per via di un loro difetto fondamentale o perché sono arrivate troppo presto?
Prendiamo ad esempio il Segway, la biga elettrica inventata da Dean Kamen per trasformare le città e i trasporti e rivelatasi uno scooter costoso che mette in ridicolo i suoi utilizzatori. Anche gli hoverboard hanno avuto un breve momento di gloria, almeno fino a quando le loro batterie non hanno cominciato a esplodere. Oggi, scooter (più piccoli) e skateboard (più sicuri) elettrici stanno tornando in auge.
Se i Google Glass fossero stati sviluppati da una qualunque società inferiore, probabilmente non li avremmo considerati tanto; ma Google se lo sarebbe dovuto aspettare, quando ha trasformato i suoi utilizzatori in soggetti elitari e invadenti. Eppure, proprio come i Segway e gli hoverboard, a fallire è stato il prodotto, non la tecnologia; occhiali per la realtà aumentata e display heads-up stanno riscontrando un graduale successo.
Alcune tecnologie sono benintenzionate ma non risolvono problemi reali o ne creano di nuovi. Prima del voto elettronico, la tabulazione automatica delle schede cartacee lasciava dietro di sé una traccia cartacea verificabile. Oggi, le elezioni e il voto sono più vulnerabili agli attacchi informatici.
Alcuni fallimenti cercano di applicare un rimedio tecnologico a un problema sociale o politico. Basti pensare al One Laptop per Child, ideato per risolvere la disuguaglianza nell’educazione attraverso un nuovo gadget. Che sia arrivato troppo presto? Computer portatili, tablet e, soprattutto, smartphone hanno oggi inondato il mondo in via di sviluppo.
È l’utilizzo indiscriminato della tecnologia a preoccuparci. Talvolta è questione di regole infrante; tecniche di editing del genoma come la CRISPR potrebbero un giorno curare ogni sorta di malattia, ma al momento non conosciamo ancora i suoi possibili effetti collaterali sull’essere umano. Per questo motivo i bambini nati nel 2018 con il genoma alterato via CRISPR rientrano nella nostra lista.
Altre volte, la tecnologia supera il ritmo delle normative. Il traffico di dati, la condivisione e ricombinazione dei dati raccolti dalle persone senza la loro autorizzazione ha contribuito al deterioramento della libertà personale e della democrazia stessa.
Alcune tecnologie vengono utilizzate in maniera erronea. Finora, le criptovalutesembrano più una tecnologia atta a favorire speculatori e rendere molte più persone più povere di prima. La tecnologia sottostante, la blockchain, potrebbe ancora trasformare diversi settori.
Nonostante tutto, alcune tecnologie non presentano alcuna funzione che le riscatti. Juul ed altre sigarette elettroniche hanno introdotto una nuova generazione alla dipendenza dalla nicotina, sfruttando una falla nelle normative sanitarie pensate per combattere il fumo. Le capsule di plastica dei nostri caffè ci fanno risparmiare mezzo minuto la mattina e producono tonnellate di rifiuti difficili da riciclare. E i selfie stick … non serve dire altro?