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    Un’altra società petrolifera nel business della rimozione della CO2

    ExxonMobil ha stretto accordi con una startup che studia tecniche per l’aspirazione dell’anidride carbonica dall’aria, un segno del crescente interesse del settore petrolifero e del gas.

    di James Temple

    La ExxonMobil ha raggiunto un accordo con la startup newyorkese Global Termostat, specializzata nello studio di tecniche per la rimozione dell’anidride carbonica. L’accordo mira a valutare le possibilità di fare uso delle sue tecnologie per catturare le emissioni di gas serra rilasciate dalle centrali elettriche nell’atmosfera. Nel caso in cui i test dovessero risultare promettenti, la ExxonMobil potrebbe costruire progetti pilota presso le proprie strutture.

    La ExxonMobil non ha reso note con precisione le prospettive o motivazioni che hanno portato a questo interesse. In una dichiarazione, la società ha comunicato che le tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2 rientrano in “una serie di programmi di ricerca avviati dalla ExxonMobil e focalizzati sullo sviluppo di soluzioni a basse emissioni per mitigare i rischi dei cambiamenti climatici”.

    Tra le altre cose, la cattura di CO2 direttamente dell’aria può potenzialmente offrire alle società produttrici di energia un modo per compensare le emissioni climatiche in altri segmenti delle loro operazioni o semplicemente per pubblicità o marketing positivi. Può anche fornire materia prima per le operazioni di recupero assistito del petrolio, operazioni che iniettano CO2 nei pozzi per estrarne sempre di più. 

    L’annuncio arriva a ridosso di una notizia simile rilasciata dalla Oxy Low Carbon Ventures, una sussidiaria del gigante del petrolio e del gas Occidental. La società ha investito nella startup Carbon Engineering, specializzata in direct-air capture, annunciando una collaborazione volta a sviluppare quella che vorrebbe essere la più grande fabbrica di rimozione di anidride carbonica del mondo. Se costruito, l’impianto del Texas sarebbe in grado di aspirare mezzo milione di tonnellate di gas serra dall’aria ogni anno. In caso di successo, la Oxy sarebbe l’acquirente principale dell’anidride carbonica catturata, utile alle operazioni di recupero di petrolio nei suoi pozzi del Bacino Permiano.

    Preoccupa il fatto che abbinare la rimozione di CO2 al recupero assistito del petrolio possa portare semplicemente ad una maggiore disponibilità di combustibili fossili, vanificando quindi gran parte dei benefici derivati dalle operazioni di cattura stesse. 

    Credito immagine: Alexander Tsang _ Unsplash.

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