La valuta digitale di Facebook è in grado di mettere l’intero sistema finanziario sulla difensiva.
di Mike Orcutt
Solo pochi mesi fa Augustín Carstens, direttore generale della Bank for International Settlements (BIS), la cosiddetta banca centrale per le banche centrali, ha affermato che la sua organizzazione non vede alcun valore nel potenziale delle valute digitali emesse dalle banche centrali.
Oggi, a quanto pare, ha avuto un ripensamento e la ragione sembra essere l’ingresso di Facebook e di altri “big tech” nei servizi finanziari.
Carstens ha dichiarato al “Financial Times” che la BIS sostiene le “numerose” banche centrali che stanno attualmente prendendo in seria considerazione o sviluppando le valute digitali. “Non escludo che in tempi brevi si possa creare un mercato e che dobbiamo essere in grado di fornire le valute digitali della banca centrale”, egli ha affermato.
Molti altri banchieri centrali hanno liquidato le criptovalute come i Bitcoin, per la loro volatilità e per l’utilizzo prevalentemente di tipo speculativo. Ma la valuta digitale proposta da Facebook, la Libra, sarà sostenuta da denaro legale ed è progettata per mantenere un valore stabile.
Queste caratteristiche e la diffusione globale di Facebook potrebbero aiutare la moneta digitale a imporsi. Inoltre, Facebook non è l’unica grande azienda tecnologica a fare incursione nei servizi finanziari. Nella sua nuova relazione annuale, la BRI menziona anche Alibaba, Amazon, Google e Tencent. Il rapporto avverte che “i big tech hanno il potenziale per diventare dominanti” in questo settore grazie agli effetti di rete.
Carstens ha avvertito che le valute digitali della banca centrale avrebbero un “impatto maggiore” sul sistema finanziario, a cominciare dal fatto che potrebbero costringere le banche centrali a offrire servizi anche ai clienti al dettaglio. Tradizionalmente, le banche centrali detengono conti solo per le banche commerciali.
Le potenziali implicazioni di un tale cambiamento per la stabilità del sistema finanziario globale non sono del tutto chiare e Carstens ha espresso dei dubbi sulla possibile scelta delle banche centrali di avventurarsi su un territorio inesplorato. Se Facebook e le grandi aziende tecnologiche avranno successo, sarà però inevitabile farlo per limitare i rischi e beneficiare in parte dei guadagni.
Foto: Flickr / World Bank