Secondo un nuovo modello, il prezzo dovrebbe iniziare in alto per poi diminuire nel tempo, in una totale inversione del pensiero convenzionale.
di James Temple
Gli economisti concordano ampiamente sul fatto che uno dei metodi più efficaci per affrontare i cambiamenti climatici è tassare l’inquinamento da anidride carbonica. Poche cose sono più efficaci di un rialzo dei prezzi se si vuole spingere aziende e consumatori a passare a pratiche e prodotti più rispettosi dell’ambiente.
Una nuova analisi economica, però, ribalta parte del pensiero tradizionale sulle carbon tax, concludendo che il prezzo dovrebbe scendere anziché aumentare nei decenni a venire. Dovrebbe anche iniziare molto più in alto rispetto a molti modelli e proposte politiche precedenti suggeriti. Secondo il pensiero convenzionale, il prezzo dovrebbe iniziare basso e aumentare nel tempo. In particolare, un piano presentato dagli ex segretari di Stato USA James Baker e George Shultz nel 2017 proponeva una carbon tax iniziale di $40 a tonnellata con un aumento annuale del 5%.
Il nuovo modello pubblicato il 1° di settembre su PNAS conclude invece che sarebbe molto più efficace iniziare con una tassa superiore ai $100, per farla aumentare ulteriormente nel primo decennio e quindi diminuirla nei secoli successivi. In termini di base, il cosiddetto modello EZ-Climate vorrebbe congiungere gli strumenti dell’economia finanziaria all’economia del clima, che stima più elevato il costo dell’incertezza e valorizza la possibilità di evitare i rischi. Il modello prevede due possibili risultati nel tempo.
Più alto è il prezzo iniziale, più rapidamente le nazioni e le imprese svilupperanno e implementeranno sistemi puliti, dichiara Gernot Wagner, autore dello studio e professore associato presso il Dipartimento di Studi Ambientali della New York University. Ciò significa anche che le carbon tax potrebbero iniziare a diminuire prima del previsto, a fronte di un’economia a emissioni zero e di un mondo sempre più consapevole dei cambiamenti climatici e di ciò che serve per affrontarli. Wagner ha condotto e lo studio e creato il nuovo modello Kent Daniel, economista della Columbia University, e Robert Litterman, ex capo del gruppo di strategie di investimento quantitativo presso il colosso bancario Goldman Sachs.
Il modello riconosce inoltre che le conseguenze di un ritardo sull’applicazione delle carbon tax aumentano a un ritmo sbalorditivo più a lungo si ritarda. Aspettare un anno ad applicare una carbon tax efficace comporta un costo aggiuntivo stimato degli impatti dei cambiamenti climatici pari a circa $1 trilione. Altri cinque anni porterebbero il valore a $24 trilioni. Un ritardo di 10 anni potrebbe costare al mondo $100 trilioni.
Wagner sottolinea che il prezzo di partenza più efficace per una carbon tax è impossibile da calcolare, ma secondo alcuni scenari nel modello potrebbe essere superiore ai $200, a seconda dei presupposti. Chiaramente, come avviene per gran parte delle politiche sul clima, esiste una chiara discrepanza tra la soluzione ideale teorica e quella che può effettivamente divenire legge.
Foto: Johanna Montoya, Unsplash